A In-Box (Siena, in questi giorni) e a Primavera dei Teatri (Castrovillari, da venerdì 25) i primi appuntamenti con gli spettacoli che gireranno l’Italia nella stagione prossima.

Non ditemi che basta qualche giorno di pioggia a rovesciare i calendari. A Castrovillari, provincia di Cosenza, puntuale arriva una Primavera, per segnalare l’avvio di quella che, nella lingua di chi fa teatro, è la stagione dei festival. Anche a Siena, che ha sempre scelto la strategia dell’anticipo, è pronto il festival dal vivo che si chiama In-Box 2019.
Se vi capita perciò di stare in Toscana questo weekend, o in Calabria anche in quello successivo, provate a mettere in agenda qualcuno dei loro spettacoli. Perlopiù novità, debutti, o spettacoli che finora non hanno avuto grande circuitazione e che invece la meritano. La curiosità (la mia, perlomeno) insomma paga. E l’esperienza dimostra che ne vale la pena.
In-Box, nella scatola delle sorprese
Di In-Box e della sua originale formula avevo scritto lo scorso anno. Ci sono tornato sopra quando, a maggio, la compagnia Bahamut con il suo It’s app to you si era distinta tra un centinaio di proposte in concorso (leggi qui).
In questo momento, esattamente un anno dopo, viaggio sul treno che mi porta di nuovo là, nei pressi quella incredibile Piazza, che a starci in mezzo – senza la confusione del Palio e con la gente che tranquilla invece si siede per terra, in attesa che il sole la baci in faccia – in questa piazza dicevo, senti comunque uno stordimento. E’ la radice profonda della città italiana, l’umanesimo ancora vivo che ti parla da quei palazzi, disposti a semicerchio e (ovviamente) color terra di Siena. Provate per credere.

Ci sarebbe qualcosa da dire pure sul Teatro dei Rozzi, poco distante, che ospita i momenti più importanti della manifestazione. Vale la pena ricordare il motto della congrega di artigiani che decisero di costruirlo, a metà del 1500. “Chi qui soggiorna acquista quel che perde“. Un indovinello che potreste provare a risolvere (la soluzione nel prossimo post).
In-Box è naturalmente molto più contemporaneo e, venendo al programma, va detto che una prima selezione ha già individuato, tra 400 proposte, i 12 finalisti (di cui 6 per In-Box Verde, riservato a produzioni per infanzia e adolescenza). Il mio interesse è però rivolto agli altri 6, che vi elenco di seguito, assieme ai 5 hashtag esplicativi che per ciascuno sono stati individuati da Straligut Teatro, la compagnia di Siena che assieme a Fondazione Toscana Spettacoli organizza la Rete e la finale In-Box.
Il programma
Domani 23 si parte con Così Lontano, così Ticino – Cronaca da NN, una produzione di Teatro Città Murata e Mumble Teatro ( i tag sono: #svizzera #mina #memoriamigrante #tinder #rapirela gioconda, qui il link alla scheda sul portale Sonar). Subito dopo, Farsi fuori di Luisa Merloni per Psicopompoteatro (#annunciazione #femminismo #orologiobiologico #scelta, qui la scheda).

Venerdì 24 è la volta di 46 tentativi di lettera a mio figlio di Claudio Morici (#mancanza #divertimento #paternità #giocattoli #separaziongenitori, qui la scheda). Segue Aplod, produzione di Fartagnan Teatro (#distopia #videosharing #nerdworld #gattini #like, qui la scheda). Si termina, in serata, con La Classe – un docupuppets per marionette e uomini nato da un’idea autobiografica di Fabiana Iacozzilli ( #laclasse #docupuppets #vocazione #zigomi #compagnidiclasse, qui la scheda).
Sabato 25, ultima giornata, si comincia con Maze, produzione 2018 di Unterwasser (#livecinematicperfomance #videopoems #epiphanies #percorsi #sguardi, qui la scheda) e si finisce con la proclamazione della compagnia che sarà riuscita ad ottenere il maggior numero di repliche nella sessantina di teatri-compratori aderenti a In-Box, per la stagione 2019/20.

Con Jan Fabre a Sud, per cominciare
Anche Castrovillari è un avamposto di novità. Spesso è dalla sala maggiore (il teatro Sybaris) e dalle altre piccole sale del Protoconvento che fanno la loro prima tappa i titoli di compagnie che scelgono Primavera dei Teatri per conquistare una visibilità speciale. Per quanto stia arroccata sul monte Pollino, per quanto sia complicato raggiungerla, la città calabrese è ogni anno punto di riferimento per operatori, critici (e anche criticoni). Tutta gente la quale, oltre che in teatro, è specializzata in buon cibo. E in questo senso svolgono un compito eccellente la taverna situata sotto Castello Aragonese (l’indispensabile Osteria della Torre Infame) e Kamastra, il ristorante di Civita dove si ci ritrova in piatto la tradizione culinaria arbëreshë, quella della antica comunità degli albanesi d’Italia, stanziati nei territori del meridione fin dal XV secolo.
Ma qui non siamo in un blog di ristorazione, ed è preferibile passare al programma del festival. Che si avvia, clamorosamente, venerdì 25, con la prima italiana del più recente spettacolo di Jan Fabre, The Night Writer. Giornale notturno di cui è protagonista uno dei migliori attori italiani contemporanei, Lino Musella (qui la scheda).

Ma c’è poi tanto da vedere a Primavera dei Teatri, e sfogliare il programma (che va avanti fino al 1 giugno) è davvero indispensabile. Lo potete scaricare da questa pagina.
Se volete un po’ di consigli – e so che sono faccende squisitamente personali – i miei andrebbero a… Ma no, meglio se vi studiate da soli il programma di tutto il festival. E poi scegliete voi.