Tornano a Udine, da dove è partita la loro strada nell’arte, Guenzi e Borghesi. Dentro il cartellone “Blossom – Fioriture” del Css va in scena stasera il loro dialogo generazionale, intitolato Capitalismo magico. Piazza Venerio, ore 20.00

Era nato un po’ per caso, un po’ per l’occasione, questo spettacolo. Uno al piano, Lodovico “Lodo” Guenzi . L’altro davanti al leggio, Nicola Borghesi.
Capitalismo magico si sarebbe potuto esaurire anche lì sul palco del Teatro Bonci dove erano stati a chiamati da Radio 3 Rai, un anno fa, a rappresentare la loro generazione, quella dei trentenni.
Due trentenni. Che si conoscono da vent’anni. Che hanno fatto la scuola assieme, e poi l’accademia, quella di teatro. La “Nico Pepe” di Udine, per inciso.
Poi era venuta la fine del mondo, cioè l’epidemia, E più tardi ancora era venuto il post-epidemia, con le sue cervellotiche limitazioni e sospensioni. Letali per lo spettacolo, più che per un bar o una barberia. Termoscanner, autodichiarazioni, sanificazioni, distanze sociali e personali.
Il mondo là fuori, nella rarefazione
“Nel dopo-epidemia, gli spettacoli sono diventati una specie di sala d’attesa del dentista” dice Guenzi. “Così abbiamo pensato di rimetterlo in piedi i nostro Capitalismo magico. Rifacciamolo, ci siamo detti. Proviamo a vedere com’è il mondo là fuori, nella rarefazione”.
Detto fatto, a luglio, adesso, Capitalismo magico è tornato sui palcoscenici. Lodo spesso al piano, Nicola sempre davanti al leggio. Questa sera, in due, sono a Udine, nel punto esatto da dove, dal punto di vista artistico, sono partiti. E con quel titolo, ironico e capzioso, riflettono sul presente. O sul breve passato. Con le parole e con la musica.
“È un esperienza che ci fa star bene, e mette in una buona disposizione chi è venuto a sentirci. In questo dialogo, pensato inizialmente per la radiofonia, abbiamo messo i nostri ultimi dieci anni, la catena di messaggi e di stati d’animo che ci siamo scambiati su Facebook e sul telefonino“.

Quei dieci anni in cui uno, Lodo, ha percorso le strade della musica, è diventato frontman di Lo stato sociale, si è ritrovato giudice a X-Factor. Quei dieci anni in cui l’altro, Nicola, ha messo su un gruppo dal nome stellare, Kepler-452 (ci sono dentro anche Enrico Baraldi e Paola Aiello), inventando progetti che hanno rinnovato l’offerta di spettacolo a Bologna.
“Adesso Capitalismo magico si è trasformato in un gioco di complicità e di ascolto reciproci. Lavoriamo in ambienti diversi, lui quello musicale, io quello teatrale – dice Borghesi – ma ancora dai tempi in cui studiavamo assieme ci accomuna uno stesso modo di pensare e di affrontare i problemi”.
Una normalità che non era normale
“A entrambi infatti sembra davvero strano che dopo il lockdown, di cui assistiamo ora alla rimozione sfrontata, molti si siano messi all’inseguimento di una normalità, che normale non era. E non potrebbe essere”
“Lodo ha questa capacità – continua Borghesi – sa muoversi da corsaro, leggero, dentro territori diversi, sa conquistare nuove zone, non lo spaventa nessun contesto. Io mi sono specializzato nella dimensione del teatro. Difficile dire se è una virtù o un limite. Di questa dimensione mi interessa però dilatare i confini. Aprire il teatro verso altre persone”.
Con qualche accorgimento. “Se lo leggi con attenzione, Theodor Adorno ti dice che l’ingresso nell’età matura porta immancabilmente al cretinismo”. E’ proprio vero? “È da dimostrare, ma noi, 34 anni entrambi, partiamo proprio da lì”.

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CAPITALISMO MAGICO
di e con Lodovico Guenzi e Nicola Borghesi
produzione Kepler-452
un appuntamento di Blossom-Fioriture, stagione di Teatro Contatto 2020-2021