Sì, lo farò, nella misura del possibile. Lo diciamo a volte per mettere le mani avanti. Nella misura dell’impossibile, dice invece il regista Tiago Rodrigues. E lo fa, parlando di soccorsi umanitari. Il debutto italiano dello spettacolo, domani 18 febbraio a Teatro Contatto a Udine.

Nella misura del possibile. Lo diciamo quando siamo decisi a fare qualcosa, ma già mettiamo le mani avanti, perché conosciamo anche i limiti del nostro fare: le complicazioni, gli impedimenti, gli ostacoli.
Con Dans la mesure de l’impossible, titolo della nuova creazione teatrale, Tiago Rodrigues ci vuole invece dire che gli ostacoli ci possono abbattere, e che i limiti vanno superati. Se c’è la necessità di farlo. Nei momenti di crisi, bisogna farlo. Nella misura dell’impossibile.
Quarantacinque anni, nato a Lisbona, attore, autore, regista, Rodrigues è un uomo di teatro. Ma è anche uno che conosce il mondo, i mondi. Qualche mese fa è stato nominato direttore artistico del Festival di Avignone il più rinomato tra i festival di teatro al mondo. Lo sarà ufficialmente dal 1 settembre 2022, con un mandato di 4 anni. Su QuanteScene! ho parlato molte volte di lui.
Da un po’ Rodrigues ha preso alloggio a Ginevra – dicono le note che presentano Dans la mesure de l’impossible – e ha intervistato coloro che lavorano nelle due più importanti associazioni umanitarie, quelle che mettono in campo decine di migliaia di persone in tutto il mondo: la Croce Rossa e Medici Senza Frontiere. Ha raccolto le loro parole, in francese e in inglese. Poi si è messo a scrivere nella sua lingua, il portoghese.

La realtà delle emergenze
Dans la mesutre de l’impossibile è quindi uno spettacolo che affronta il tema delicato e spinoso degli aiuti umanitari nelle zone di crisi. È il tentativo di capire il lavoro dei professionisti e dei volontari sanitari. Affonda nella realtà delle emergenze, la documenta, la sottopone agli occhi, all’attenzione, all’emotività degli spettatori.
“Ho voluto occuparmi dei problemi degli uomini e delle donne che vanno e tornano da zone d’intervento critiche, pericolose” spiega Rodrigues. “Quali sono le ragioni che li hanno spinti a fare di questo principio una professione? E cosa succede quando tornano indietro, nelle nostre comode zone di pace?“
Nato da una proposta della Comédie de Génève / Ginevra, realizzato grazie a un cordata internazionale di teatri, subito dopo le repliche nella città della Croce Rossa, Dans la mesure de l’impossible arriverà a Udine, prima tappa italiana, il 18 e il 19 febbraio 2022, nel cartellone del CSS – teatro stabile di innovazione – che di quella cordata fa parte.

Quattro domande a Tiago Rodrigues
In vista del debutto, abbiamo posto al regista alcune domande.
Sono questi due anni di epidemia che l’hanno spinta a occuparsi di situazioni di emergenza, zone di crisi, aiuti umanitari?
“L’idea che sta dietro a Dans la mesure de l’impossible è precedente all’epidemia. Mi era capitato di parlare con persone che lavoravano nel settore degli aiuti umanitari e sono rimasto profondamente colpito dalla loro esperienza. Penso che lavorare tra pericoli, conflitti, sofferenze e catastrofi abbia permesso loro di acquisire uno speciale punto di vista sul mondo. E abbia anche avuto un impatto molto personale sulle loro vite”.
Certo la pandemia ha cambiato il modo in cui la sua ricerca si è sviluppata.
“Era previsto che viaggiassi attraverso alcune regioni del mondo e li osservassi mentre sono all’opera. Molti di questi itinerari sono stati cancellati. Tuttavia, invece di annullare o differire il progetto, ho sentito che farlo ora era ancora più importante. Se queste persone sono costrette a lavorare in situazioni difficili, mi sono detto, perché non dovrei farlo anch’io? Così ho deciso di partire dalle interviste e dagli incontri che ho fatto e sono soddisfatto, perché questo permette davvero di guardare il mondo attraverso i loro occhi”.
Si può perciò parlare Documentary Theatre, teatro documentario?
“Non è teatro documentario, lo potremo definire invece teatro documentato. Non c’è mai stata l’intenzione di scrivere un saggio o un reportage sul fenomeno. Ciò che facciamo non riguarda gli aiuti umanitari nel loro complesso, come se fossero una foresta. Ci occupiamo solo di trenta alberi, trenta storie di soccorso, ciascuna basata sul racconto di un operatore“.

Che metodo avete seguito lei, drammaturgo e regista, e i cinque performer che sono in scena?
“Siamo partiti da eventi e interviste reali, ma ci siamo poi mossi verso una dimensione più teatrale. All’approccio giornalistico abbiamo aggiunto la scena, gli strumenti narrativi, manipolando il linguaggio, cambiando l’ordine degli eventi, organizzando le emozioni. Interpretando la realtà con la sensibilità del teatro. È un lavoro, questo, in cui ci sono attori che raccontano storie che sono state raccontate loro da coloro che le hanno vissute. A volte le parole sono esattamente quelle dette. Altre volte se ne distaccano, liberamente. E non è facile per lo spettatore, distinguere“.
Agli spettatori dunque che cosa chiedete? Cosa vi aspettate da loro?
“La sola cosa che, sempre, mi aspetto dagli spettatori è che riconoscano che il mio lavoro è importante per qualcuno. È chiaro: ci tengo a emozionare il pubblico, cerco di condividere con loro cose che hanno importanza per me, propongo un diversa maniera di osservare parte delle nostre vite, provo a fare delle domande. Non è detto che funzioni per tutti. Ma va bene così, nella misura in cui si capisce che questo lavoro è importante almeno per qualcuno. Ci sono un sacco di esperienze artistiche che non mi toccano profondamente, e tuttavia posso riconoscere che, a qualche persona hanno cambiato la vita“.
[una versione corta di questo articolo è stata pubblicata sul quotidiano IL PICCOLO di Trieste il 16/2/2022]
Il trailer dello spettacolo: https://www.theatre-contemporain.net/video/tmpurl_fi1BKUFS
Per altre informazioni e prenotazioni, vai al sito di CSS – Udine.
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DANS LA MESURE DE L’IMPOSSIBLE
testo e regia Tiago Rodrigues
traduzione Thomas Resendes
interpreti Adrien Barazzone, Beatriz Brás, Baptiste Coustenoble, Natacha Koutchoumov, Gabriel Ferrandini (musicista dal vivo)
scene Laurent Junod
composizione musicale Gabriel Ferrandini, suono Pedro Costa
costumi Magda Bizarro
assistente alla regia Lisa Como
una produzione Comédie de Genève
in coproduzione con Odéon – Théâtre de l’Europe – Paris, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Nacional D. Maria II – Lisbonne, Équinoxe – Scène nationale de Châteauroux, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – Udine, Festival d’Automne à Paris, Théâtre national de Bretagne – Rennes, Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène européenne, CDN Orléans – Val de loire, La Coursive Scène nationale La Rochelle
con l’aiuto di CICR – Comité international de la Croix-Rouge
spettacolo in francese, inglese e portoghese, sottotitolato in italiano
18 e 19 febbraio 2022, Teatro Palamostre, Udine
25, 26, 27 maggio 2022, Piccolo Teatro, Milano
Bellissima e commuovente iniziativa/spettacolo.Per chi non può andare né a Udine e né a Milano ,è possibile vedere la rappresentazione teatrale tramite cell/computer? Gradirei gentilmente un vs risposta. Grazie molte. Un abbraccio grandissimo al regista Tiago Rodriguez e a tutti quelli che hanno collaborato con lui,affinché quest’opera sia vista e condivisa con tantissime persone. Ancora mille volte grazie
Gentile Angela, non credo sia possibile vedere questo spettacolo a distanza. In rete, ricercando su Google il titolo, è sicuramente possibile trovare invece fotografie, recensioni e qualche servizio video giornalistico. Ad esempio:
https://www.24heures.ch/tiago-rodrigues-a-la-conquete-de-limpossible-231100842148