Imprevisti a nordest. Il programma di Mittelfest 2022

Dal 22 al 31 luglio, a Cividale del Friuli nel nordest d’Italia, Mittelfest rinnova lo sguardo verso ciò che gli artisti – autori, performer, musicisti, in particolare quelli dell’Europa centrale – stanno creando sull’orizzonte più rischioso dello spettacolo dal vivo. Il tema che li accomuna infatti è : Imprevisti.

Imprevisti. Mittelest 2022

Imprevisti possono essere gli eventi. Una pianista ucraina, ad esempio, che sceglie di suonare, sul palco, assieme a un violinista russo (Natacha Kudritskaya e Aylen Pritchin: accadrà domenica 31 luglio). Oppure, un po’ più lontani dallo scenario conflittuale, La rappresentante di lista che si esibisce fianco a fianco all’Orchestra sinfonica Arcangelo Corelli (stesso giorno). 

Imprevisti possono essere i titoli. I voli taciturni di Dino Zoff. Sì, proprio il portiere della nazionale, che quest’anno festeggia l’ottantesimo. Oppure Justice for Peter’s stupidities. Dove lui è il Nobel 2019 Peter Handke e il problema è il suo discutibile negazionismo, ancora dai tempi della Serbia di Milosevic. 

L’imprevedibile – lo avevo già anticipato qualche post fa – è il tema dell’edizione 2022 di Mittelfest, il festival che da più di 30 anni ha sede a Cividale del Friuli, e che oggi ha presentato in modo ufficiale il calendario degli spettacoli in programma tra il 22 e il 31 luglio.

Marc Oosteroff ph. Alex Brenner - Mittelfest 2022- Imprevisti
Marc Oosterhoff – ph Alex Brenner

Imprevisti, tra possibilità e rischi

Giacomo Pedini, direttore artistico, ha detto che: “Imprevisto è ciò che eccede la percezione collettiva”, soprattutto oggi, quando tutti aneliamo a un collettivo recupero di normalità. “L’imprevisto ha invece a che fare con il modo in cui ci rapportiamo con i rischi, ma anche con tutte le possibilità che un rischio comporta”. 

Un modo per dire che l’azzardo culturale, l’imprevisto che apre uno sguardo nuovo, sono motori che fanno andare avanti il mondo. Anche il mondo apparentemente meno problematico, in cui oggetti di attenzione sono il teatro, la musica, la danza. I tre linguaggi di cui Mittelfest si occupa. Quest’anno accompagnati anche da una buona dose di circo.

Imprevedibili, e in buona parte poco conosciuti, sono allora gli autori, i perfomer, i musicisti che Pedini è andato a scovare in quindici diversi Paesi europei. Per restituire a Mittelfest – ha aggiunto Roberto Corciulo, presidente dell’associazione che organizza la manifestazione – “un ruolo ideale di ponte”.

Ideale, ma anche materiale, visto che il Ponte del Diavolo è una delle maggiori attrazioni della città posta al margine nordest dell’Italia. Corciulo si è anche soffermato sulle nuove sfide che il festival affronterà, da adesso al 2025, quando insieme, Friuli Venezia Giulia e Slovenia, ma nello specifico le città gemelle di Gorizia e Nova Gorica diventeranno Capitale europea della Cultura 2025. Più ponte di così.

Mats Staub - Death and Birth in my Life - Mittelfest 2022- Imprevisti
Mats Staub – Death and Birth in my Life

Il programma

Il programma competo di Mittelfest 2022 si può consultare sul sito ufficiale. In questo breve post segnalo solo quelli che – secondo una personale idea di spettacolo dal vivo – sono i titoli che consiglierei a chi mi chiedesse : che cosa potrei vedere di bello quest’anno a Cividale?

Indicherei prima di tutto i quattro eventi di cui ho parlato all’inizio. Il concerto di Natacha Kudritskaya e Aylen Pritchin. La serata finale con La rappresentante di lista e l’Orchestra sinfonica Corelli. Lo spettacolo che ripercorre assieme la parabola di Dino Zoff e dell’Italia del dopoguerra. Il tema del limite e della libertà di pensiero dell’artista attraverso la specchio di Peter Handke. Tutte plausibili dimostazioni di imprevedibilità.

La rappresentante di lista - phGabiele-Giussani
La rappresentante di lista – ph Gabiele Giussani

Ma anche Death and Bird in my Life di Mats Staub, spettacolo installazione dell’interessante regista elvetico. Oppure La singolarità di Schwarzschild, dove pagine tratte dal libro più noto di Benjamin Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo, si sciolgono nelle note del violoncello di Marco Michele Rossi e nei voli d’acrobata di Eva Luna Betelli.

E ancora Take care of yourself, altro azzardo, in cui Marc Oosterhoff mette a dura prova se stesso, mentre alterna millimetrici lanci del coltello e bicchierini di whisky, alzando ogni volta l’asticella del rischio. Sarete d’accordo anche voi che l’imprevisto, in questo caso, è facilmente prevedibile.

In realtà sono proprio le curiosità che ciascuno di noi mette in campo, a indicare gli itinerari da seguire dentro un cartellone come questo. Che comprende 28 progetti artistici.

Più quei nove che già dal prossimo 12 maggio (e fino al 15) verranno messi a concorso nel format pensato per artisti under 30, ideato lo scorso anno, e intitolato MittelYoung.

Ma su questo particolare episodio tornerò in un prossimo post. Restate all’erta.

Ricordi. Come quello di Jack, che compie gli anni ogni 11 settembre

Scritto da Francesco Godina e Fabio Vignarelli, Tu dov’eri registra l’istante emozionale che è ancora dentro di noi. Anche oggi, quando sono passati più di vent’anni dall’11 settembre 2001. Repliche fino a domenica 24 aprile alla sala Bartoli del Politeama Rossetti, a Trieste.

Francesco Godina  - Tu dov'eri - 11 settembre - produzione teatro stabile FVG

Il compleanno di mamma. L’anniversario di matrimonio. Il giorno che tuo fratello è morto. Ci sono date scolpite nella memoria di ognuno. Altre sono date collettive: il 31 dicembre, il 25 aprile, l’11 settembre.

Sulla memoria collettiva del giorno in cui, 20 anni fa a New York, caddero le Torri Gemelle, Francesco Godina e Fabio Vignarelli hanno costruito uno spettacolo. Che ha per titolo una domanda: Tu, dov’eri?

Se lo ricordano tutti, dov’erano quel giorno. Tutti quelli nati nel secolo passato, boomers e millenials. Tutti quelli che l’11 settembre 2001, dopo le 8 e 46 del mattino (a New York, mentre in Italia erano passate da un bel po’ le 16.00 ) si attaccarono agli schermi delle tv per scoprire che cosa stava accadendo. Per capacitarsi di ciò che era impensabile potesse accadere.

Chi nella sua stanzetta di adolescente. Chi in viaggio sulla metro all’ora di punta. Anche chi non vedeva l’ora di finire il turno di lavoro. L’11 settembre era un giorno qualsiasi. Fino a che il primo aereo non si schiantò sulla torre nord. Poi il secondo. Poi le due torri vennero giù.

Francesco Godina  - Tu dov'eri - produzione teatro stabile FVG

Facebook, Instagram, Twitter non esistevano proprio

Non è uno spettacolo commemorativo Tu dov’eri? Non ci riporta (o perlomeno lo fa discretamente) ai corpi in picchiata giù dalle finestre dei due grattacieli, vanto della metropoli statunitense. O alla tempesta di polveri che invade le strade di Manhattan e le soffoca.

Non è uno spettacolo sul passato Tu dov’eri? Ci parla di oggi. Sceglie i media odierni. I linguaggi contemporanei. Si concentra su ciò che, dell’emozione di allora, rimane in questo momento nella nostra memoria collettiva.

11 settembre. Alla domanda Tu dov’eri? rispondono tutti. Se lo ricordano tutti.

Sollecitati da Godina (che è anche l’interprete) e Vignarelli (che è anche il drammaturgo), boomers e millennials condividono i propri ricordi nelle stories di Instagram, o in quelle di Facebook. E lo spettacolo le mostra. Fino a che le loro parole, i loro visi, i meme, non diventano un mosaico sullo schermo che fa da fondale. E una playlist di Spotify, le commenta affettivamente.

Tu dov'eri - 11 settembre - regia Marco Casazza - Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia

L’11 settembre in tre sguardi

Sul mosaico dei mi ricordo, Godina dà vita a tre personaggi. 

Un professore che illustra come funzionano i meandri della memoria. E garantisce che quella straordinaria capacità del nostro cervello non è omogenea, ma seleziona, cancella o conserva per tutta la vita. 

Uno stand-up comedian dal fare cinico e dal linguaggio sboccato, che riflette sul fatto che quella data è lo spartiacque di un prima e di un dopo (pensate a come si viaggiava, prima, in aereo, pensate all’acqua nelle bottigliette). 

Infine Jack, un uomo che ogni 11 settembre compie gli anni, e che nel 2001, ventenne, avrebbe dovuto sostenere un colloquio di lavoro nel ristorante (allora) “più alto del mondo”, al 107° piano della torre nord. In un istante, l’appuntamento mancato si trasformò in un lutto privato.

Sono figure che si staccano vive da quel mosaico. E che Francesco Godina schizza velocemente. Con un cambio di occhiali, una t-shirt d’epoca, una confessione davanti alla telecamera dello smartphone.

Francesco Godina  - Tu dov'eri - 11 settembre - produzione teatro stabile FVG

Mentre ognuno di noi, in sala, saprebbe dire per filo e per segno, dov’era, cosa faceva, che reazione ha avuto, quando le prime immagini si sono stampate, quell’11 settembre e per sempre, nella sua retina, nella sua memoria.

Lo spettacolo (con la regia di Marco Casazza) è stato presentato per la prima volta proprio alle 16.46 del 11 settembre 2021, nella sala Bartoli del Rossetti di Trieste. Le repliche di questa settimana lo ripropongono al pubblico. Perché sarebbe davvero colpevole relegarlo nei cimiteri delle rimembranze e delle commemorazioni.

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TU DOV’ERI
di Francesco Godina e Fabio Vagnarelli
regia Marco M. Casazza
con Francesco Godina
video design Den Baruca
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia 
in collaborazione con SUOMI

Biennale dal vivo. Tre mesi, tre festival, seicento leoni

Si distenderà comodamente sopra i tre mesi dell’estate, l’edizione 2022 della Biennale delle Arti dal vivo. Nei suoi luoghi di spettacolo, Venezia alternerà dal 24 giugno al 25 settembre il Festival Internazionale di Teatro (giugno), quello di Danza (luglio) e quello di Musica (settembre).

Il programma delle tre manifestazioni è stato presentato oggi, dal presidente Roberto Cicutto e dai direttori delle sezioni: ricci/forte, Wayne McGregor, Lucia Ronchetti.

Katharina Fritsch,  Rattenkönig (59a Biennale Arte, 23 aprile > 27 novembre 2022)
Katharina Fritsch, Rattenkönig (59a Biennale Arte, 23 aprile > 27 novembre 2022)

Figlio più giovane della storica Esposizione Internazionale d’Arte (che tradizionalmente occupa l’Arsenale e i padiglioni dei Giardini) e della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica (con le sue sale al Lido), il settore Arti dal Vivo della Biennale si riprende i propri spazi, i propri tempi, la propria programmazione. Dopo due anni di incertezze e restrizioni pandemiche. 

Già lo scorso gennaio erano stati comunicati i nomi degli artisti a cui, nel corso delle tre manifestazioni, verranno assegnati i Leoni alla carriera. Leoni d’oro e Leoni d’argento.

Oggi, dalla location istituzionale di Palazzo Giustinian in streaming, e questa volta anche in presenza, presidente e direttori hanno scandagliato e presentato gli oltre 170 appuntamenti del programma 2002. A tanto ammontano gli spettacoli che – volendo restare sui numeri – vedranno ospiti a Venezia 600 artisti provenienti da tutte le parti del mondo.

In questo video, la presentazione ufficiale dalla Sala delle Colonne a Ca’ Giustinian:

Il Teatro 

Dopo il blu dello scorso anno è rosso, anzi il tedesco Rot, il titolo scelto ora per la sezione teatro.

Rot ha un suono duro, è un graffio, una lacerazione che racconta uno sforzo, è il rumore dei denti nello sforzo. E’ il rosso che acceca, la metamorfosi della passione, furia che avvampa, iconoclastia; è il sangue che irradia i nostri cuori o il marchio della violenza dei crimini perpetrati… ma è anche il linguaggio del perdono e delle emozioni; è il colore ancestrale dell’Eros“. Lo hanno spiegato, con metaforica volatilità, i direttori Stefano Ricci e Gianni Forte, al secondo anno del loro mandato.

Triptych - Peeping Tom (ph Virginia Rota)- Biennale dal vivo 2022
Triptych – Peeping Tom (ph Virginia Rota)

Il programma (dal 24 giugno al 3 luglio)

Ricci/forte hanno annunciato che saranno in scena: Christiane Jatahy (premiata anche con il Leone d’oro 2022) con l’odissea dei migranti di The Lingering Now; Samira Elagoz (Leone d’argento) e il suo personale migrare del corpo in Seek BromanceBig Art Group di Caden Manson e Jemma Nelson che in Broke House incrociano Cechov con l’Occupy Movement; Yana Ross e la mascolinità tossica di Brevi interviste con uomini schifosi di D. F. Wallace; il duo Natacha Belova e Tita Icobelli e la loro specialissima arte dei burattini che in Loco fa interagire corpo artificiale e corpo organico; Milo Rau, a Venezia con uno spettacolo – La reprise, che scardina la nostra percezione sul mondo della violenza – e un ciclo di film (The New Gospel, The Congo Tribunal, Orestes in Mosul: the Making of, Familie).

Ma ci saranno pure il mondo onirico di Peeping Tom con Triptychla coppia Daria Deflorian e Antonio Tagliarini con Sovrimpressioni che tocca tangenzialmente il film di Fellini Ginger e FredOlmo Missaglia, vincitore del bando Biennale College Registi, che in Una foresta metaforica e reale inscrive le vite di tre millennial; Antoine Neufmars Aine E. Nakamura, vincitori del bando performance site specific, in scena rispettivamente con Odorama e Under an Unnamed Flower; inoltre, la mise en lecture di En Abyme di Tolja Djokovic e Veronica di Giacomo Garaffoni, testi vincitori del bando per autori di Biennale College”.

La Danza

I lavori e gli artisti di questo secondo anno non sono catalogabili – ha detto il direttore di sezione, Wayne McGregorsfuggono alla singola definizione, in quanto trascendono il genere e il mezzo espressivo con cui lavorano. Il loro essere senza confini apre nuove strade al fare arte e offre al pubblico sfide inedite in materia di percezione e interpretazione”. Per questo il titolo scelto quest’anno è Boundary-Less.

Rocío Molina (ph Simone Fratini) - Biennale del vivo 2022
Rocío Molina (ph Simone Fratini)

Il programma (dal 22 al 31 luglio)

Concorrono a infatti a formare “ecosistemi artistici” le diverse discipline di cui si avvale Saburo Teshigawara (Leone d’oro) re-immaginando un’opera seminale come Petrouchka. Mentre la mercuriale danzatrice di flamenco contemporaneo Rocío Molina (Leone d’argento) mette in scena una battaglia fra il suo corpo vulcanico e cinque musicisti dal vivo. A guidare invece in un viaggio attraverso il corpo, a partire dalla gola, è Diego Tortelli (vincitore del bando per una nuova coreografia italiana) con il suo Fo:NO, un esperimento sonoro e viscerale che vede in scena un beatboxer e tre danzatori.

Riunisce sullo stesso palco sette coreografi di prima grandezza, sette diversi mondi artistici per i sette peccati capitali laGauthier Dance Company di Eric Gauthier – con Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sharon Eyal, Marco Goecke, Marcos Morau, Hofesh Shechter e Sasha Waltz

Sono confini e barriere reali quelle infrante da Marrugeku, compagnia interculturale di artisti indigeni e non, unica nel suo genere in Australia, sotto la guida della coreografa Dalisa Pigram e la regista Rachel SwainStraight Talk è un grido di libertà per l’abolizione di tutte le forme di violenza, oppressione, confinamento. 

Con potere sciamanico Rudi Cole Júlia Robert di Humanhood fondono nel linguaggio del corpo fisica moderna e misticismo orientale offrendo in Infinite uno spettacolo che è anche meditazione. A.I.M di Kyle Abraham, voce potente di una visione politica della danza che programmaticamente si impegna a nutrire della storia e della cultura Black, sarà a Venezia con Requiem: Fire in the Air of the Earth; mentre la danza espansa di Trajal Harrell, che metabolizza Vogue dance, postmodern, butoh, ricerca e cultura pop, arriva alla Biennale con Maggie the Cat, dal testo di Tennessee Williams, per interrogarsi su potere, gender, intolleranza, inclusione. 

Si spingono infine oltre i limiti dello spazio reale rendendo visibile l’invisibile Tobias Gremmler con l’installazione scenica digitale di Collisions e Blanca Li con la danza in V/R di Le bal de Paris, dove reale e virtuale si confondono.

La Musica

Tutti artisti invitati per il Festival di Musica – sono parole di Lucia Ronchetti, direttrice di sezione – ci restituiscono in forme mutuate dalla creazione musicale pop e dalla ricerca compositiva non-accademica, la denuncia di spoliazioni, di soprusi, di negazione dei diritti, di mancato riconoscimento e rispetto dell’identità sessuale, che sono tuttora sotto i nostri occhi. Il festival di settembre tratteggia una larga prospettiva del teatro musicale contemporaneo e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi, codificati dai compositori coinvolti nel festival”.

Ars Ludi (ph Leonardo Puccini) Biennale dal vivo 2022
Ars Ludi (ph Leonardo Puccini)

Il programma (dal 14 al 25 settembre)

Intitolata Out of Stage, la Biennale Musica 2022 presenterà nuovi lavori di teatro musicale sperimentale commissionati a Simon Steen-AndersenHelena TulveMichel van der AaPaolo Buonvino e Annelies Van Parys, oltre a prime italiane di nuovi progetti di Alexander SchubertRino Murakami e Ondřej Adámek co-prodotti con altre istituzioni europee. Di Giorgio Battistelli, Leone d’oro alla carriera del 2022, sarà realizzata una nuova produzione di Jules Verne eseguita dai performer di Ars Ludi, Leone d’argento 2022, nella serata inaugurale del festival al Teatro la Fenice. Battistelli, autore di questa fantasia da camera in forma di spettacolo sarà impegnato anche nella inedita veste di regista.

Il programma del festival prevede inoltre alcuni classici del “teatro strumentale” di Mauricio Kagel, Georges Aperghis e lavori di compositori riconosciuti in questo ambito come Carola Bauckholt e François Sarhan.

Ci saranno le voci del compositore curdo-iraniano Mehdi Jalali, della statunitense di origine africana Yvette Janine Jackson, di Klein, performer nigeriana attiva a Londra, del compositore e producer americano di origini taiwanesi X. Lee, del compositore di musica elettronica fiorentino Daniele Carcassi e del gruppo di compositori nativi americani messo in luce dal progetto collettivo dello Shenandoah Conservatory.

Biennale College

Il programma di Biennale College – progetto della Biennale di Venezia dedicato alla formazione dei giovani – si interseca ai tre festival con un ciclo di masterclass destinato ad attori, performer, danzatori, drammaturghi, cantanti, video artisti, registi, giornalisti, scrittori, studiosi. 

Big Art Group - Broke House (ph Ves Pitts) - Biennale dal vivo 2022
Big Art Group – Broke House (ph Ves Pitts)

Per informazioni sui programmi e sulle candidature di Biennale College, si può aprire la pagina relativa a formazione artistica e stage.

Tutti i programmi

È invece la pagina ufficiale della Biennale di Venezia, quella da raggiungere per avere il quadro completo della programmazione dei tre festival, oltre che delle altre sezioni.