Famosa per il Palio che si corre a luglio e agosto, la città toscana parla anche al mondo del teatro. A maggio, gli spettacoli di In-Box 2022 lo hanno già movimentato. Seguono considerazioni.

A Siena, a In-Box dal vivo, ci torno sempre volentieri. È un bel punto di osservazione su ciò che si sta muovendo nel teatro italiano. Piccole produzioni, compagnie indipendenti, ricerca di strade nuove.
Tra il Teatro dei Rozzi (in pieno centro) e quello dei Rinnovati (che addirittura si apre su piazza del Campo) in soli tre giorni si pronosticano quali saranno i titoli che potranno rimbalzare nelle piccole e medie sale italiane nella stagione prossima.
Alla tre giorni di Siena sono arrivato dopo altrettante giornate di MittelYoung a Cividale del Friuli (vedi qui il post). Le due manifestazioni – quasi anomali festival posizionati a maggio – anticipano la Grande Estate Italiana del Teatro che comincia adesso, in giugno. E per oltre tre mesi mobiliterà nord e sud della penisola, città e paesi, monti, colline e località di mare.
Turismo e festival sono un binomio consolidato e non c’è sorpresa nel constatare che le manifestazioni dal vivo, soprattutto quelle più strutturate, sono un richiamo forte. Magneti e volani che movimentano la grande filiera turistica, la più importante fonte di Pil italiano. Leggete la “guida nomade agli eventi culturali” firmata da Giulia Alonzo e Oliviero Ponte di Pino (In giro per festival, edito da Altraeconomia) e capirete perché.
Ristorazione, alloggi, comparto espositivo e museale, shopping e industria del souvenir, ne beneficiano enormemente. Nel mio piccolo, per esempio, un vassoio di ricciarelli alla mandorla, e qualche bell’esemplare di panforte e di panpepato, trovano ogni volta che vado a Siena, la strada di casa mia.

Vince chi porta a casa più repliche
Ma restiamo su In-Box 2022 e sulla sua formula particolare. Coordinata da Straligut Teatro, ben supportata da Comune di Siena, Fondazione Toscana Spettacolo e altri partner istituzionali, la manifestazione è l’esito annuale del lavoro condiviso da una ottantina di teatri sparsi in tutta la penisola. In altre parole, una “rete di sostegno del teatro emergente italiano” che da parecchi anni sceglie la città toscana per le giornate finali.
Una selezione tra le proposte pervenute nei mesi precedenti (quest’anno sono state 150), individua sei titoli finalisti, presentati poi dal vivo nella tre giorni di maggio.
Ognuno degli ottanta teatri sceglie a questo punto quello più adatto alla propria sala e acquista a cachet una replica. Vince chi porta a casa più repliche. Al concorso principale si affianca in parallelo In-Box verde che si rivolge a spettacoli per l’infanzia e l’adolescenza.

Precisa nelle intenzioni, che considerano fattori di pubblico e di mercato e sostengono gli artisti riconoscendo loro dignità economica e lavoro, In-Box dal vivo risente ovviamente della qualità delle proposte che candidano alla selezione. Una volatilità qualitativa che ogni anno incide sulla scelta dei finalisti e sul tono della manifestazione.
In-Box e questo 2022
Un giudizio sintetico: assai meno bene, questo 2022, rispetto ai risultati degli anni passati. Meno proposte che stimolino, meno artisti da scoprire, meno teatro emergente – per dirla con le stesse parole di In-Box.
Una medietà, anche ideativa, che dimostra quanto due anni di fermo sanitario abbiano influito, oltre che sulla distribuzione, anche sulla creatività delle compagnie indipendenti.

Tanto è vero che un allestimento solo si è portato via la maggior parte delle repliche in palio. A conquistare una trentina di palcoscenici è stato un bell’esemplare di scrittura: Questa splendida non belligeranza.
Marco Ceccotti, regista e autore, la traduce in scena ricostruendo con i suoi attori l’ordinaria banalità di un tinello domestico, divano e tavolo da pranzo. Il testo è una parodia di tutte quelle drammaturgie imperniate su famiglie disfunzionali e mostruose, e si risolve in commedia arguta, surreale quel tanto che basta, sorniona, papabile.
Questa splendida non belligeranza ha staccato di molte lunghezze i concorrenti. Forse perché un teatro di soli contenuti, come quello degli altri titoli in gara, è l’esatto opposto di quel Nuovo che proprio da In-Box dovrebbe emergere.
Ineccepibile, ma tutto d’anniversario, è L’ultima estate (KNK Teatro) che a trent’anni di distanza esatti, fotografava gli ultimi giorni palermitani di Falcone e Borsellino. Giornalistica, ma superficiale, era l’indagine dei milanesi Guinea Pigs Teatro sulle Nuove Povertà, trattate alla pari in uno show televisivo di fascia domenicale. E la scelta musicaleggiante, utile semmai alla promozione turistica, non ha certo aiutato Rimini del Gruppo RNM di Bologna.

Percepire, accogliere
Nemmeno il nome di spicco, quello di Jon Fosse, autore di Inverno (allestito da PianoInBilico con la regia Michele Di Mauro), è riuscito a convincere la rete dei compratori. A parere dei quali, le atmosfere gelide, nordiche, cimiteriali del drammaturgo norvegese, poco si addicono al pubblico di una piccola sala di provincia. Che il più delle volte ambisce all’intrattenimento.
Ma è anche grazie a queste constatazioni che i momenti di messa a punto tornano utili. Momenti come quello di In-Box dal vivo, il suo lavoro sui contrasti e sulle tensioni – ricerca e mercato, artisti e pubblico, qualità e intrattenimento – riescono a registrare movimenti, sommovimenti, percorsi, indirizzi. Che la programmazione mainstream, ufficiale, garantita Fus, metropolitana, non è quasi mai in grado di percepire. E tanto meno di accogliere.

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IN-BOX 2002 dal vivo
un progetto di sostegno del teatro emergente italiano
di Straligut Teatro
con il sostegno di Comune di Siena, Regione Toscana, Ministero della Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo, Università di Siena, UniCoopFirenze
Siena 19-21 maggio 2022