Hanno fatto bene a riallestirlo. A tornare, quattro anni dopo, nelle gallerie e nei cunicoli che si aprono sotto la città. A riattraversare il confine oscuro che Andrej Tarkovskij aveva varcato seguendo il suo stalker.

Per tre giorni ancora, da giovedì 26 a sabato 28 maggio, a Trieste, si può assistere a La zona, lo spettacolo interpretato da Lorenzo Acquaviva, Giovanni Boni, Lorenzo Zuffi e liberamente tratto dal film più noto del regista sovietico: Stalker (1979).
Su QuanteScene! ne avevo parlato nel 2018, quando insieme ai tre attori e a uno sparuto gruppo di spettatori ero entrato anch’io nelle gallerie della Piccola Berlino, il dedalo che si apre sotto la collina di Scorcola.
Un’inquietante successione di tunnel, pozzi, condotti, scavati durante la seconda guerra mondiale. E utilizzati come rifugio antiaereo dai tedeschi che avevano occupato Trieste.

A me, e agli spettatori che erano entrati in quegli ambienti sotterranei, tra stalattiti e pozze d’acqua, condotti quasi per mano nella zona off-limits, proibita, aliena immaginata da Tarkovskij, quell’esperienza è rimasta impressa nella memoria.
Ma chi non fosse riuscito a viverla allora, lo può fare adesso che La zona viene ripresa nel programma del festival Approdi Futuri. In una nuova edizione, potenziata.
Qui potete leggere il post di allora. Ne vale la pena.
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LA ZONA
liberamente tratto da Stalker (1979) di Andrej Tarkovskij
con Lorenzo Acquaviva, Giovanni Boni, Lorenzo Zuffi
regia teatrale Giovanni Boni e Lorenzo Acquaviva
regia video Diego Cenetiempo
produzione Festival Approdi con la collaborazione de La Cappella Underground
“Si consiglia la disponibilità di uno smartphone e un abbigliamento adeguato: la temperatura all’interno delle gallerie è di 17° costanti. Sono previste al massimo 40 persone a ogni rappresentazione”.