Robert Wilson e Lucinda Childs. Quei nostri periodi di relativa calma

Relative Calm è un trittico di coreografie di Lucinda Childs che si svilupperà nello spazio scenico ideato da Robert Wilson, su musiche di Jon Gibson e John Adams, ma anche sulla Pulcinella Suite di Igor Stravinsky.

La creazione (per certi tratti nuova, per altri legata alla storia dei due artisti) debutta il 17 giugno 2022 a Roma, all’Auditorium Parco della Musica (repliche il 18 e il 19) e segna un rinnovato punto di incontro tra due figure che hanno trasformato la storia dello spettacolo negli ultimi decenni del ‘900.

Architetti dell’astrazione, maestri di un formalismo nuovo, campioni dell’avanguardia della fine dello secolo. 

Relative Calm impegnerà i danzatori di MP3 Dance project, la compagnia diretta da Michele Pogliani e il PMCE Parc della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista.

Ieri, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove si stava mettendo a punto la nuova creazione, sono stato ad ascoltare Wilson e Childs mentre rievocavano quei tempi, quei pensieri.

robert wilson lucinda childs relative calm
Lucinda Childs e Robert Wilson a Roma, all’Auditorium Parco della Musica

Lei e lui. East Coast e Texas

Lei, ottant’anni passati, ha un fisico asciutto, il passo disinvolto. Parla veloce, sicura, determinata: il timbro newyorkese di chi sa di non aver tempo da perdere. 

Lui, pur di qualche mese più giovane, si muove con difficoltà, sente il disagio di un corpo pesante, che prima era quello di un texano atletico. La voce è rallentata, sembra fare fatica, ma sono anche pause sornione, le sue, quasi quasi studiate. 

Sono passati più cinquant’anni da quando Lucinda Child e Robert Wilson, trentenni, si conobbero nella New York anni ’70, e diedero vita assieme al compositore Philip Glass, all’opera che avrebbe cambiato l’opera.

Musica, danza, parole c’erano, come sempre, ma erano del tutto nuove. Il minimalismo di Glass, i movimenti in diagonale di Childs, la regia astratta di Wilson. Einstein on the beach, che avrebbe debuttato nel settembre del 1976 a Avignone, era il punto di svolta. Il culmine del termometro dell’avanguardia teatrale, che registrava allora la nuova temperatura estetica.

robert wilson lucinda childs relative calm  ph Luca Guadagnini
Wilson e Childs in prova

Sentiamo ciò che dicono adesso

“Io e Lucinda abbiamo lavorato sempre con lo spazio – apre il discorso Wilson – e chi lavora con lo spazio lavora inevitabilmente con il tempo. Tempo e spazio. Non importa che cosa sto portando in scena, che sia Einstein on the Beach, o l’Amleto o il Re Lear di Shakespeare, la prima cosa da decidere è cosa va messo al primo posto, cosa va messo al secondo, e poi al terzo al quarto, e così via”.

“Ripeto: tempo e spazio. Voglio dire: non è importante da che cosa parti. Possono essere le parole, oppure la musica, oppure altro, si può cominciare da qualsiasi parte. Importante è invece avere una precisa di idea di questo spazio-tempo, averla, questa idea, davanti agli occhi”.

Robert Wilson - bozzetto per Relative Calm
Robert Wilson – bozzetto per Relative Calm

“In quegli anni – ricorda Childs – noi non avevamo bisogno raccontare, non cercavamo le storie. Semplicemente, eravamo astratti. Ci interessavano i contenuti sì, ma molto di più la forma”. 

“Astratti, lo siamo ancora, ma adesso mi è stato proposto di creare, assieme a Bob, una coreografia per il Pulcinella di Stravinsky. E lo sappiamo tutti che Pulcinella è storia, è passione, tradimento, collera. amore. Potrebbe essere una sfida questa, mi sono detta, è certo un’opportunità. Una maniera per conoscerlo e per conoscermi meglio. Voglio provarci, senza tradire me stessa, ma anche senza tradire lo spirito di questo lavoro. Trovare una strada inedita per incontrare un mondo musicale che non avevo mai praticato”. 

Lucinda Childs e Robert Wilson in prova
Wilson e Childs in prova

“Stravinski è un oggetto del tutto lontano dal mio mondo – aggiunge Wilson – Adams e Gibson sono invece compositori della stessa generazione, la mia e di Lucinda. Stravinsky è davvero un’altra cosa. L’idea che ho avuto è stata allora quella di metterlo al centro. Un contrappunto. Musicalmente e visivamente. Prendiamo Gibson, ci siamo detti, poi ci mettiamo Stravinsky, poi Adams, come se il Pulcinella fosse un punto di volta, un contrappunto”.

“In qualsiasi creazione c’è un punto centrale. C’è sempre un fulcro nei lavori di Shakespeare: qualcosa avviene prima, qualcosa succederà dopo, le situazioni a un momento si ribaltano, alla battuta centrale del Re Lear, per esempio. Lo stesso avviene nel Parsifal di Wagner. Lavorare sul punto di volta mi interessa moltissimo. Stravinsky per me è il centro di questo nostro nuovo lavoro”.

Wilson & Childs - Relative Calm
Una immagine da Relative Calm (ph Luca Guadagnini)

“Sulle musiche di Gibson e Adams – parla Childs adesso – avevamo lavorato assieme già quarant’anni fa, proprio con questo titolo Relative Calm. È curioso che questa idea arrivi ora, dopo un periodo di calma forzata, obbligati a stare fermi dall’epidemia che ci ha impedito di fare molte cose. Certo, era possibile ideare, pensare, progettare, e ci hanno aiutato tutte quelle cose come Zoom. Utili certo, ma che non sono pensate per quello che facciamo noi. Per ciò che noi facciamo è necessaria la terza dimensione, l’essere assieme, qui con voi, con il pubblico. Grazie all’epidemia, tuttavia, ne abbiamo riscoperto l’importanza”.

“Per me ha voluto dire fermarmi – conclude Wilson – starmene a riflettere e chiedermi se sono lo stesso di allora. Posso dire che il corpo è quello di quando sono nato, ma è anche quello di un uomo di ottant’anni. Mi piace paragonarmi a un albero. Un albero che nasce, che cresce, qualche volta viene scosso dalla tempesta e altre volte perde un ramo. Ma rimane lo stesso albero. Così anch’io: uomo degli anni ’70 e uomo di adesso. E sono lo stesso”.

Di Lucinda Childs, QuanteScene! ha parlato anche altre volte. In occasione del Leone d’oro per la Danza alla Biennale di venezia 2017, per esempio. E anche di Wilson, certo, quando aveva lavorato con Isabelle Huppert, o delle sue presenze al Festival di Spoleto.

– – – – – – – – – – – – – –  

RELATIVE CALM
ideazione, luci, video, spazio scenico e regia  Robert Wilson
coreografia  Lucinda Childs 
musiche  Jon Gibson, Igor Stravinsky, John Adams

in scena MP3 Dance project diretto da Michele Pogliani 
erformers Giuseppe Catalfamo, Simone Cioffi, Francesco Curatolo, Asia Fabbri, Gaia Foglini, Lorenzo Ganni, Noemi Gregnanin, Giovanni Marino, Sara Mignani, Silvia Prete, Agnese Trippa, Irene Venuta, Rachele Zedde.

un progetto di Change Performing Arts in coproduzione con Fondazione Musica Per Roma, Teatro Comunale Di Bologna, Théatre Garonne Toulouse, LAC Lugano Arte E Cultura, Le Parvis Tarbes Pyrénées, Teatro Stabile ci Bolzano 

Jon Gibson, Rise (1981) (fiati, tastiere, autoarpa, suono ambientale, sassofono soprano e percussioni)

Igor Stravinsky, Pulcinella suite (1922), esecuzione e registrazione di Parco della Musica Contemporanea Ensemblediretto da Tonino Battista 

John Adams, Light over water, part 3 (1985) (sinfonia per ottoni e sintetizzatori)

per le immagini dall’Auditorium ©Fondazione Musica per Roma / Musacchio – Ianniello – Pasqualini

Relative  Calm - Wilson - Childs - locandina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.