Le Aquile randagie di Alex Cendron. Quando scoutismo voleva dire Resistenza

Aquile randagie. Credere, disobbedire, resistere è lo spettacolo scritto e interpretato da Alex Cendron. La ricostruzione del contributo dato alla Resistenza italiana, tra gli anni ’30 e ’40, dallo scoutismo, l’associazionismo giovanile , ispirato ai principi educativi di Robert Baden-Powell, i cosiddetti boy scout.

Alex Cendron  - Aquile randagie - ph Laila Pozzo
(ph Laila Pozzo)

Vicende in massima parte sconosciute. Ma anche pagine di storia del nostro Paese. Circostanze ben documentate. Eppure raccontate raramente. 

“È una storia bella e motivante. Ci lavoro sopra da anni, studiando, scrivendo, mettendola in scena” spiega l’attore, autore e interprete dello spettacolo realizzato con la regia di Massimiliano Cividati.

Il progetto si muove su un doppio binario. Portare il pubblico a conoscenza di questo movimento di resistenza giovanile italiana: storicamente forse il primo, perché nato già nel 1928 e operante in clandestinità fino alla fine del fascismo. E al tempo stesso, mettere le doti interpretative di Cendron al servizio di episodio, avvincente, documentato, che ha avuto per protagonisti alcuni membri delle ‘Aquile randagie‘.

Gruppo scout
Immagine di repertorio

Chi erano le Aquile randagie? 

Nel 1928 Mussolini scioglie per legge le associazioni scoutistiche per convogliare tutte le loro attività di educazione e formazione nell’Opera Nazionale Balilla alle dirette dipendenze del governo. Soprattutto in Lombardia e in Emilia prende allora corpo una forma di ‘diserzione’ che spinge alcuni giovani gruppi a perseguire in clandestinità i valori e le pratiche dello scoutismo, in una forma di opposizione disarmata, periodo che verrà definito “giungla silente“.  Tra questi nuclei, uno importante è stato quello che si era dato il nome di Aquile randagie, e raggruppava ragazzi tra gli 11 e i 17 anni.

Dopo l’8 settembre ’43, usciti dalla clandestinità, i suoi membri cominciarono a impegnarsi in un’opera di salvataggio di perseguitati e ricercati di diversa nazione, razza, religione, favorendo anche numerosi e avventurosi gli espatri in Svizzera.

Da queste vicende, il regista Gianni Aureli ha tratto nel 2019, un film proiettato l’anno successivo anche all’Europarlamento a Bruxelles.

Agile, intenso

“Era un mio desiderio forte recuperare una parte sommersa di ciò che è stata la Resistenza giovanile nel nostro Paese” prosegue Cendron, attore di teatro, di cinema e di tv, che in un decennio si è conquistato la stima del pubblico e della critica.

A volte lavorando con Massimo Popolizio (John Gabriel Borkman di Ibsen), Luca Zingaretti (The Pride di Alexi Kaye Campell), Amanda Sandrelli (La locandiera). Ma anche in ruoli da protagonista: grandi apprezzamenti ha avuto il risultato a cui è giunto nell’interpretare Don Milani in Il Vangelo secondo Lorenzo, con la regia di Leo Muscato. Impegnato anche nella scrittura, da due anni Cendron porta avanti il suo progetto di riscoperta storica. 

“Con Aquile randagie sono riuscito a costruire uno spettacolo intenso, questo almeno mi dice la reazione del pubblico, ma anche di grande agilità. Praticamente faccio tutto da solo, compresa la tecnica, anche perché, come scout, ne ho imparate molte. Le repliche dello spettacolo si stanno infatti moltiplicando. Non solo nell’ambito delle associazioni che si occupano di scoutismo, ma anche per il più vasto pubblico dei teatri, colpito dall’intensità emotiva del racconto e da vicende perlopiù sconosciute”.

Alex Cendron  - Aquile randagie - ph Laila Pozzo
ph Laila Pozzo

Controcorrente

C’è infatti nell’opinione pubblica contemporanea, in particolare tra gli adolescenti, una posizione di distanza, se non diffidenza, rispetto alle pratiche scout, intese come una forma di militarizzazione o di catechesi, che appare di retroguardia.

“È proprio questa la ragione che mi ha indotto a costruire Aquile randagie, rivolto soprattutto per chi non ha una conoscenza diretta di ciò che è stato, e oggi è, lo scoutismo” precisa Cendron.

“I principi su cui si fonda sono dichiaratamente anti-militaristi: non è associazionismo filo-conservatore, né di destra. Certo, in un tempo come questo odierno, dove le tentazioni del virtuale sono quotidiane, lo sforzo richiesto dalle pratiche scout e l’impegno all’aria aperta vanno controcorrente. E l’attrazione di questa esperienza, che ha giocato un ruolo importante della mia vita, è diminuita. È giusto conoscerla meglio”.

Lo spettacolo è in scena lunedì 16 gennaio 2023 alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti di Trieste

[pubblicato sul quotidiano IL PICCOLO di Trieste il 15 gennaio 2023]

– – – – – – – – – – – –
AQUILE RANDAGIE 
Credere Disobbedire Resistere

di e con Alex Cendron
regia Massimiliano Cividati
musiche Paolo Coletta
produzione Arca Azzurra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.