Dopo il debutto di giugno a Lione, Trasverse Orientation, lo spettacolo creato da Dimitris Papaioannou, è stato ospite a Napoli, a Campania dei Festival. Toccherà prossimamente Torino Danza (dal 23 al 26 settembre) e il Festival Aperto di Reggio Emilia (dall’1 al 3 ottobre).
Dire capolavoro è scegliere una parola banale.

La bestia
Un toro nero, enorme, aggressivo, irrequieto, si agita in scena. Da’ di corna, tenta l’assalto, mette paura. A manovrare il grande pupazzo – questa macchia mobile e scura che si staglia su uno sfondo bianchissimo – ci sono sei giovani uomini. Uno uguale all’altro, vestiti come Dimitris Papaioannou veste sempre i suoi uomini. Giacca e pantaloni neri, affusolati, camicia bianca, scarpe nere – l’uniforme dei suoi spettacoli.
La bestia scalpita. Uno degli uomini si spoglia – si spogliano sempre nei suoi spettacoli – lo fa lentamente e la sua figura nuda, esposta, bianca, si avvicina con mille cautele al toro. Tenta una prima carezza, poi un’altra. Offre il dorso della mano a quelle narici umide. Poi prova con l’acqua, in un secchio. La bestia ci infila il muso, ne sentiamo il rumore, si abbevera, si tranquillizza, diventa mansueta.

Faranno una specie d’amore, più tardi, l’uomo e il toro. Lui lo prenderà per le corna e aderirà a quel corpo bestiale. Nella luce ora calda di un riflettore, diventeranno una cosa sola, una sola immagine. E al centro della scena, oppure di lato, quel toro accompagnerà noi spettatori per quasi due ore. Di immaginazione pura.

L’architetto della materia
Ci sono immagini, in questo Tranverse Orientation, che rimarranno nella storia dello spettacolo contemporaneo. Come sono rimaste nella memoria le scene che hanno ideato Robert Wilson, Pina Bausch, Jan Fabre, Luca Ronconi.
Dimitris Papaioannou, greco, 57 anni, appartiene a quella stessa categoria di artisti. Dire regista, o coreografo, o pittore, è scegliere categorie dell’altro secolo. Papaioannou è un architetto delle materia. E anche il corpo è materia viva per lui, come lo sono l’acqua, il legno, la pietra, la plastica, le corde, gli abiti neri.

Con la materia Papaioannou compone quadri nitidi e bellissimi. In tre dimensioni. È un maestro dei chiaroscuri, delle nature morte. Ma dà pure vita a immagini mostruose. Ibridi animati e inanimati, creature di sogno: dite pure d’incubo, se avete paura della sua creatività estrema.

Ibridi
Un torso femminile si innesta su un addome di rettile e avanza verso la ribalta come uno dei mostri di Jeronimus Bosch. Una donna prima, un uomo poi, si intrappolano nella rete di un lettino pieghevole e con quell’oggetto avvolgente, pericoloso, combattono una battaglia mortale.
Una creatura marina, in proscenio, sotto i nostri occhi, cambia pelle e in questa muta diventa uomo, tra cascate di perline luminose. Omuncoli neri, corpo imponente, testolina minuscola a palla, si comportano come lemming, mentre salgono e scendono su scale snodabili di metallo.

Centauri, sirene, satiri, arcimboldi, sono i soggetti di Transverse Orientation.
Impressiona la donna che nel riquadro di altarino a forma di vulva partorisce un neonato plastico, tra scrosci di liquido limaccioso. Ma poi diverte, quella stessa donna, quando simile a una fontana vivente inonda il palco di acqua con zampilli barocchi, a decine.
Una porta erutta blocchi e lastre di pietra. Schiavi neri devono spostarli, accumularli, sovrapporli in torrioni o colline pericolanti e sghembe. Che ricadranno fragorosamente a terra. Profili di atleti da vaso greco inutilmente si affannano a far roteare i cubi sui quali si ergono in equilibrio precario.
L’erotismo si mescola al divertimento. Rivaleggiano la nudità e il mistero. Vivaldi e le sue sonate, discretamente, in sottofondo, di tanto in tanto accompagnano le invenzioni.

Miti mediterranei
“Vi prego, non chiedetemi a chi o a che cosa mi ispiro, non lo so nemmeno io. È l’immaginario collettivo che mi si rovescia addosso, io so soltanto dargli forma” dice Papaioannou a chi con ostinazione stolta vuole conoscere le radici, le fonti, le intenzioni.
Non si riconosce nemmeno nel mito, che qui potrebbe abbondare: dal Minotauro cretese, a Sisifo esasperato, alle Veneri di Botticelli. “Per molto tempo ho fatto il pittore” dice e noi sappiamo che è stato allievo di un grande della pittura greca moderna, Yannis Tsarouchis, “adesso porto quelle stesse figure in scena”.

Come capita oramai in questo nuovo secolo, è l’artista a lanciare il sasso. Lo spettatore lo raccoglie e lo fa suo, riconoscendo in quelle immagini il proprio vissuto, le proprie esperienze, le proprie visioni.
Ed è facile, per noi mediterranei, pronipoti di Omero, riconoscersi negli archetipi e le favole della infanzia della nostra civiltà. “Ovunque io vada, la Grecia mi accora” scriveva Seferis.

Così il paesaggio finale, l’affresco sublime che chiude Trasverse Orientation – e che non bisogna svelare – ci lascia negli occhi l’immagine dell’uomo che con il suo mocio vorrebbe asciugare il mare. Quel mare su cui siamo tutti nati.
Subito dopo scrosciano gli applausi.
Come ho fatto in altri post di QuanteScene!, dedicati a spettacoli di Papaioannou (clicca qui per Sisyphus) (e qui per Ink) , vi consiglio di dare un’occhiata al suo sito ma soprattutto al video di Transverse Orientation.
Che è di una bellezza impressionate e abnorme. Sarete d’accordo con me.
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TRANSVERSE ORIENTATION
Conceived – Visualized + Directed by DIMITRIS PAPAIOANNOU
With DAMIANO OTTAVIO BIGI, ŠUKA HORN, JAN MÖLLMER, BREANNA O’MARA, TINA PAPANIKOLAOU, ŁUKASZ PRZYTARSKI, CHRITOS STRINOPOULOS, MICHALIS THEOPHANOUS
Music ANTONIO VIVALDI
Set Design TINA TZOKA + LOUKAS BAKAS
Sound Composition + Design COTI K.
Costume Design AGGELOS MENDIS
Collaborative Lighting Designer STEPHANOS DROUSSIOTIS
Music Supervisor STEPHANOS DROUSSIOTIS
Sculptures + Special Constructions – Props NECTARIOS DIONYSATOS
Mechanical Inventions DIMITRIS KORRES
Creative – Executive Producer + Assistant Director TINA PAPANIKOLAOU
Assistant Directors + Rehearsal Directors PAVLINA ANDRIOPOULOU + DROSSOS SKOTIS
Assistant to the Set Designers TZELA CHRISTOPOULOU
Assistant to the Sound Composer MARTHA KAPAZOGLOU
Assistant to the Costume Designer AELLLA TSILIKOPOULOU
Special Constructions – Props Assistant EVA TSAMBASI
Photography + Cinematography JULIAN MOMMERT
Technical Director MANOLIS VITSAXAKIS
Assistant to the Technical Director MARIOS KARAOLIS
Stage Manager – Sound Engineer + Props Constructions DAVID BLOUIN
Props Master TZELA CHRISTOPOULOU
Lighting Programmer STEPHANOS DROUSSIOTIS
Costumes Construction LITSA MOUMOURI, EFI KARATASIOU, ISLAM KAZI
Stage Technicians KOSTAS KAKOULIDIS, EVGENIOS ANASTOPOULOS, PANOS KOUSOUMANIS
Lighting Constructions MILTOS ATHANASIOU
Silicone Baby made by JOANNA BOBRZYNSKA-GOMES
Props Team NATALIA FRAGKATHOULA, MARILENA KALAITZANTONAKI, TIMONTHY LASKARATOS, ANASTASIS MELTIS, ANTONIS VASSILAKIS
Executive Production 2WORKS in collaboration with POLYPLANITY PRODUCTIONS
Executive Production Associate VICKY STRATAKI
Executive Production Assistant KALI KAVVATHA
Props Production Manager PAVLINA ANDRIOPOULOU
International Relations + Communications Manager JULIAN MOMMERT
A production of ONASSIS STEGI
To be first performed at ONASSIS STEGI (2021)
Co-Produced by FESTIVAL D’AVIGNON, BIENNALE DE LA DANSE DE LYON 2021, DANCE UMBRELLA / SADLER’S WELLS THEATRE, FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA, GREC FESTIVAL DE BARCELONA, HOLLAND FESTIVAL – AMSTERDAM, LUMINATO (TORONTO) / TO LIVE, NEW VISION ARTS FESTIVAL (HONG KONG), RUHRFESTSPIELE RECKLINGHAUSEN, SAITAMA ARTS THEATRE / ROHM THEATRE KYOTO, STANFORD LIVE / STANFORD UNIVERSITY, TEATRO MUNICIPAL DO PORTO, THÉÂTRE DE LA VILLE – PARIS / THÉATRE DU CHÂTELET, UCLA’S CENTER FOR THE ART OF PERFORMANCE
With the support of FESTIVAL APERTO (REGGIO EMILIA), FESTIVAL DE OTOÑO DE LA COMUNIDAD DE MADRID, HELLERAU – EUROPEAN CENTRE FOR THE ARTS, NATIONAL ARTS CENTRE (OTTAWA), NEW BALTIC DANCE FESTIVAL, ONE DANCE WEEK FESTIVAL, P.P. CULTURE ENTERPRISES LTD, TANEC PRAHA INTERNATIONAL DANCE FESTIVAL, TEATRO DELLA PERGOLA – FIRENZE, TORINODANZA FESTIVAL / TEATRO STABILE DI TORINO – TEATRO NAZIONALE
Funded by the HELLENIC MINISTRY OF CULTURE AND SPORTS
Dimitris Papaioannou’s work is supported by MEGARON – THE ATHENS CONCERT HALL
We would also like to thank the team at LEMON POPPY SEED for styling the performers’ hair.
Trailer filmed by JULIAN MOMMERT + edited by DIMITRIS PAPAIOANNOU