Con la coda dell’occhio. Se Spregelburd mi avesse accompagnato a Mittelfest 

Con il concerto dei La Rappresentante di Lista, affiancati dell’Orchestra Arcangelo Corelli di Ravenna, si conclude oggi, domenica 31 luglio, l’edizione di Mittelfest 2022. Titolo e tema conduttore erano gli Imprevisti.

Mittelfest 2022  - Imprevisti
(ph Focus Agency)

Uno dei più interessanti teatristi della scena internazionale – l’argentino Rafael Spregelburd – mi aveva un giorno illustrato un suo personale punto di vista sulla realtà. Ma anche sul teatro. Lui la chiamava la teoria della coda dell’occhio.

Sosteneva Spregelburd (autore, attore, regista, teatrale e televisivo) che la vista è senza dubbio alcuno il nostro senso più importante. Fin qua nulla di nuovo.

Ma per lui, interessante non era solo quella porzione di realtà che l’occhio mette a fuoco, quel 8% del campo visivo su cui si concentra la nostra attenzione. Importante, anzi importantissimo diceva, è ciò che c’è intorno. La circostante realtà, quella che noi vediamo con la coda dell’occhio.

Volendo usare un’espressione un po’ più scientifica: la visione periferica. Il contesto più ampio dentro al quale si colloca la figura su cui ci concentriamo. Un campo largo che il nostro occhio percepisce in maniera indistinta. 

Non occorre aggiungere altro. Sappiamo bene che cosa vuol dire “aver visto con la coda dell’occhio”.

Ciò che ci tocca

Non so se fosse proprio un’idea di Spregelburd, o l’avesse tratta da qualche testo scientifico (sono una sua passione, quei testi). Io, per esempio, l’avevo incontrata in una pagina di Alan Bennett (lo scrittore inglese) che la attribuiva al suo connazionale E. M. Forster (altro gigante della letteratura, quello di Camera con vista): “Solo quel che vedi con la coda dell’occhio ti tocca nel profondo“.

Che ha a che fare con Mittelfest 2022, il festival che oggi si conclude a Cividale del Friuli? Non saprei dirlo in maniera preciso. Come ciò che si vede con la coda dell’occhio, la mia non è una sensazione distinta, messa precisamente a fuoco.

Ho seguito la manifestazione in tutti i giorni precedenti, e alla fine posso dire che, oltre aver guardato con attenzione i principali spettacoli in cartellone, oltre ad averne apprezzati alcuni di più e altri di meno, a colpirmi in maniera più profonda, a toccarmi con un impatto davvero forte, è stato ciò che rispetto al progetto principale del festival (che ruota attorno a spettacoli di musica, di teatro e di danza) pareva all’inizio più laterale, accessorio. Periferico appunto. 

Il privilegio del singolo

Si trattava dii appuntamenti che sarebbe difficile inserire nelle consuete classificazioni dello spettacolo dal vivo.

Mittelfest 2022  - Imprevisti -  Déjà Walk
(ph Luca A. d’Agostino Focus Agency)

Poteva essere un passeggiata urbana per singolo passeggiatore, guidato in cuffia (Déjà Walk, era un sovrapporsi di voci di cittadini che mi raccontavano la storia della città mentre la attraversavo). Potevano essere le Consultazioni poetiche (che prevedevano un momento di scambio individuale tra alcune performer e i loro “pazienti”, ai quali veniva alla fine consegnata una “prescrizione” artistica, poesia o canzone).

Potevano anche essere le onde e le perturbazioni sonore di Ops! (che in lingue diverse mi hanno accompagnato, sbucando dagli altoparlanti distribuiti in alcuni angoli del centro storico). Esperienze che si pongono tutte di lato, rispetto a teatro, danza, musica. Fuori fuoco. Creazioni che privilegiano il rapporto con il singolo. 

La mia nascita, la mia morte

A toccarmi nel profondo, davvero in profondo, è stata infine la proposta di Mats Staub, progettista svizzero, intitolata Death and Birth in my Life. Senza un intento spettacolare, in un ambiente raccolto del Museo Archeologico Nazionale di Cividale, Staub proponeva la visione e l’ascolto delle conversazioni (registrate) di coppie di persone che parlano del loro particolare, individualissimo, rapporto con la nascita e con la morte.

Due temi che letteratura, teatro, cinema hanno esplorato da sempre. Ma che con la viva esperienza di coloro che ne parlavano, lì davanti a me, seduto, come se fossi tra loro, arrivano a scatenare emozioni e commozioni fortissime. Le mie e quelle di chi era accanto a me. Perché potenti, potentissimi sono quei due momenti della vita, nascita e morte, parti, gestazioni, assenze, funerali, su cui non sempre ci capita di riflettere (perché di entrambi, in modo diverso, abbiamo timore e paura).

Mittelfest 2022  - Imprevisti - Death and Birth in my Life - Mats Staub
(ph Focus Agency)

Inizialmente, Death and Birth in my Life, mi era sembrato un appuntamento laterale del festival, un’esperienza accessoria, rispetto ai titoli a cui tenevo maggiormente. Stava nella mia coda dell’occhio. È stato invece l’evento che più mi ha investito, di questo Mittelfest 2022.

E mi è tornata in mente proprio quella frase di Bennett. O di Forster. “Solo quel che vedi con la coda dell’occhio ti tocca nel profondo“. Sono sicuro che anche Spregelburd, teorico della percezione periferica, sarebbe d’accordo con me e con loro.

[qui la locandina completa di Death and Birth in my Life (Mats Staub) a Mittelfest 2022]

[qui la locandina completa di Déjà Walk (aquasumARTE Visual and Perfotming Art) a Mittelfest 2022]

La senti la tua voce? Il programma di Santarcangelo Festival 2022

Can you feel your own voice è il titolo di Santarcangelo Festival 2022 in programma dall’8 al 17 luglio. Il nuovo direttore artistico, Tomasz Kireńczuk, attivista, critico teatrale, curatore polacco, lo condurrà nel triennio 2022-2024 e dice: “Immaginate questa 52esima edizione come un’esperienza generosa, empatica e intima“.

Teresa Vittucci e Colin Self - Doom
Teresa Vittucci e Colin Self – Doom

Santarcangelo è come la Mecca. Una volta almeno devi esserci stato. Meglio se in due, tre, quattro occasioni. Oppure, come è capitato a qualcuno, quasi sempre.

Fossero gli anni del teatro in piazza (i leggendari Settanta). Fossero quelli del teatro dei gruppi (gli Ottanta). Fosse la direzione di Leo De Berardins, o quella dei Motus, o ancora quelle internazionali: il francese Olivier Bouin, la bielorussa Eva Neklyaeva. 

Santarcangelo Festival 1971
il manifesto della prima edizione – 1971

Non si è spettatori attenti, se non si è passati a Santarcangelo. E non si è percepita la mission innovativa del festival, sempre però in rapporto con il tradizionalismo della tavola romagnola: dalle tagliatelle alle piadine. Per non parlare del sangiovese.

Perché un festival non è solo un festival: è un ambiente, è un’esperienza multisensoriale.

Santarcangelo Festival
una recente edizione di Santarcangelo Festival

Certo sono stati complessi i due anni di pandemia, con i Motus Enrico Casagrande e Daniela Nicolò a governare la macchina degli inviti agli artisti e degli stop dovuti alle restrizioni sanitarie.

Ora, al timone per il triennio nel quale siamo entrati c’è un attivista, drammaturgo e critico teatrale polacco, Tomasz Kireńczuk, fondatore a Cracovia del Teatr Nowy e co-creatore di Dialog – Wrocław International Theatre Festival, tra i più importanti festival di quel Paese.

Santarcangelo Festival 22

Il programma

Qui di seguito, sulla base del comunicato stampa, riporto il programma che Kireńczuk ha stilato per Santarcangelo Festival 2022 (tra l’8 e il 17 luglio).

“Numerose saranno le presenze internazionali che faranno il loro debutto assoluto in Italia: la coreografa portoghese Mónica Calle, la regista e performer franco-belga Léa Drouet, la performer mozambicana Márilu Mapengo Namóda, il danzatore, performer e coreografo brasiliano Calixto Neto che riprende una coreografia di Luiz de Abreu, l* interprete e coreograf* brasilian* Catol Texeira, il trio composto dall’artista tedesca Lucy Wilke, Paweł Duduś Kim Twiddle, e la regista polacca Anna Karasińska. 

Mónica Calle

Quest’ultima presenterà all’interno dell’ex-cementificio BUZZI-UNICEM un progetto site-specific, così come il regista, filmmaker e giornalista Mats Staub in otto diversi appartamenti privati di Santarcangelo, e gli svizzeri Igor Cardellini e Tomas Gonzalez al centro commerciale Le Befane di Rimini.

Nello spazio pubblico di Piazza Ganganelli, attorno alla tavola rotonda di 12 metri di diametro realizzata appositamente per questa edizione del festival, si esibiranno il performer polacco Paweł Sakowicz e i collettivi svizzero-italiani Dreams Come True, Hichmoul Pilon Production, collectif anthropie e Siamo ovunque.

Mats Staub – Death and Birth in my Life

Saranno prime italiane anche gli spettacoli della performer sudafricana Ntando Cele, della performer e coreografa svizzera Teresa Vittucci, di Marina Otero, tra le artiste più importanti della nuova generazione di theatre maker sudamericani (alla sua prima europea), del giovane performer bielorusso Igor Shugaleev e della scrittrice, performer e regista polacca Maria Magdalena Kozłowska. 

Completano il programma internazionale, la performer, regista e ricercatrice brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha e il coreografo polacco-britannico Alex Baczyński-Jenkins.

Gli italiani (anzi, le italiane)

Tra gli artisti italiani Annamaria Ajmone, la coreografa di stanza a Berlino Rita MazzaCristina Kristal Rizzo – tra le più rinomate dancemaker della scena contemporanea italiana, Stefania TansiniMotus e CollettivO CineticO.

Giovanfrancesco Giannini – Cloud – ph. Piero Tauro

Questa edizione vedrà anche i debutti di due giovani performer: Giovanfrancesco Giannini e Camilla Montesi, individuata attraverso la call di KRAKK per un periodo di residenza artistica a Santarcangelo.

Anche quest’anno in programma al Festival gli esiti dei laboratori Let’s Revolution! / Teatro Patalò e della non-scuola del Teatro delle Albe, frutto di quattro mesi di lavoro con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e superiori di Santarcangelo.

… e una Bright Room

Santarcangelo Festival 2022 si è confermato negli ultimi anni come spazio di speranza e resistenza per un gran numero di giovani artisti con identità ed estetica queer. Con l’intenzione di continuare a supportare questa comunità, per la prossima edizione del Festival, Kunstencentrum Voouit (Belgio), Kampnagel Hamburg (Germania), Fierce Festival (UK), Imbricated Real (Svizzera) lavoreranno insieme per la creazione di Bright Room, un ambiente atto a ospitare workshop, talk, wellness session, feste e incontri aperti a tutti i partecipanti del Festival. All’interno di questo habitat Santarcangelo Festival 2022 presenterà intanto il lavoro di Industria Indipendente.

(vedi il post di QuanteScene! dedicato al loro Klub Taiga)

Industria Indipendente – Klub Taiga

Il Festival prosegue inoltre nella realizzazione di una proposta di clubbing sperimentale, in linea con la tradizione romagnola che proprio nei club ha visto nascere alleanze sociali e nuovi movimenti politici e culturali. Santarcangelo Festival amplierà l’offerta musicale organizzando concerti all’aperto a cura di Chris Angiolini, di artisti tra cui Joan Thiele (Italia), WOW (Italia), SIKSA (Polonia), POCHE cltv (Italia). Non mancheranno i live-set che animeranno le notti del Festival”.

(dal comunicato stampa del 3/5/22)

(questo è il link al sito ufficiale di Santarcangelo Festival 2022)

Imprevisti a nordest. Il programma di Mittelfest 2022

Dal 22 al 31 luglio, a Cividale del Friuli nel nordest d’Italia, Mittelfest rinnova lo sguardo verso ciò che gli artisti – autori, performer, musicisti, in particolare quelli dell’Europa centrale – stanno creando sull’orizzonte più rischioso dello spettacolo dal vivo. Il tema che li accomuna infatti è : Imprevisti.

Imprevisti. Mittelest 2022

Imprevisti possono essere gli eventi. Una pianista ucraina, ad esempio, che sceglie di suonare, sul palco, assieme a un violinista russo (Natacha Kudritskaya e Aylen Pritchin: accadrà domenica 31 luglio). Oppure, un po’ più lontani dallo scenario conflittuale, La rappresentante di lista che si esibisce fianco a fianco all’Orchestra sinfonica Arcangelo Corelli (stesso giorno). 

Imprevisti possono essere i titoli. I voli taciturni di Dino Zoff. Sì, proprio il portiere della nazionale, che quest’anno festeggia l’ottantesimo. Oppure Justice for Peter’s stupidities. Dove lui è il Nobel 2019 Peter Handke e il problema è il suo discutibile negazionismo, ancora dai tempi della Serbia di Milosevic. 

L’imprevedibile – lo avevo già anticipato qualche post fa – è il tema dell’edizione 2022 di Mittelfest, il festival che da più di 30 anni ha sede a Cividale del Friuli, e che oggi ha presentato in modo ufficiale il calendario degli spettacoli in programma tra il 22 e il 31 luglio.

Marc Oosteroff ph. Alex Brenner - Mittelfest 2022- Imprevisti
Marc Oosterhoff – ph Alex Brenner

Imprevisti, tra possibilità e rischi

Giacomo Pedini, direttore artistico, ha detto che: “Imprevisto è ciò che eccede la percezione collettiva”, soprattutto oggi, quando tutti aneliamo a un collettivo recupero di normalità. “L’imprevisto ha invece a che fare con il modo in cui ci rapportiamo con i rischi, ma anche con tutte le possibilità che un rischio comporta”. 

Un modo per dire che l’azzardo culturale, l’imprevisto che apre uno sguardo nuovo, sono motori che fanno andare avanti il mondo. Anche il mondo apparentemente meno problematico, in cui oggetti di attenzione sono il teatro, la musica, la danza. I tre linguaggi di cui Mittelfest si occupa. Quest’anno accompagnati anche da una buona dose di circo.

Imprevedibili, e in buona parte poco conosciuti, sono allora gli autori, i perfomer, i musicisti che Pedini è andato a scovare in quindici diversi Paesi europei. Per restituire a Mittelfest – ha aggiunto Roberto Corciulo, presidente dell’associazione che organizza la manifestazione – “un ruolo ideale di ponte”.

Ideale, ma anche materiale, visto che il Ponte del Diavolo è una delle maggiori attrazioni della città posta al margine nordest dell’Italia. Corciulo si è anche soffermato sulle nuove sfide che il festival affronterà, da adesso al 2025, quando insieme, Friuli Venezia Giulia e Slovenia, ma nello specifico le città gemelle di Gorizia e Nova Gorica diventeranno Capitale europea della Cultura 2025. Più ponte di così.

Mats Staub - Death and Birth in my Life - Mittelfest 2022- Imprevisti
Mats Staub – Death and Birth in my Life

Il programma

Il programma competo di Mittelfest 2022 si può consultare sul sito ufficiale. In questo breve post segnalo solo quelli che – secondo una personale idea di spettacolo dal vivo – sono i titoli che consiglierei a chi mi chiedesse : che cosa potrei vedere di bello quest’anno a Cividale?

Indicherei prima di tutto i quattro eventi di cui ho parlato all’inizio. Il concerto di Natacha Kudritskaya e Aylen Pritchin. La serata finale con La rappresentante di lista e l’Orchestra sinfonica Corelli. Lo spettacolo che ripercorre assieme la parabola di Dino Zoff e dell’Italia del dopoguerra. Il tema del limite e della libertà di pensiero dell’artista attraverso la specchio di Peter Handke. Tutte plausibili dimostazioni di imprevedibilità.

La rappresentante di lista - phGabiele-Giussani
La rappresentante di lista – ph Gabiele Giussani

Ma anche Death and Bird in my Life di Mats Staub, spettacolo installazione dell’interessante regista elvetico. Oppure La singolarità di Schwarzschild, dove pagine tratte dal libro più noto di Benjamin Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo, si sciolgono nelle note del violoncello di Marco Michele Rossi e nei voli d’acrobata di Eva Luna Betelli.

E ancora Take care of yourself, altro azzardo, in cui Marc Oosterhoff mette a dura prova se stesso, mentre alterna millimetrici lanci del coltello e bicchierini di whisky, alzando ogni volta l’asticella del rischio. Sarete d’accordo anche voi che l’imprevisto, in questo caso, è facilmente prevedibile.

In realtà sono proprio le curiosità che ciascuno di noi mette in campo, a indicare gli itinerari da seguire dentro un cartellone come questo. Che comprende 28 progetti artistici.

Più quei nove che già dal prossimo 12 maggio (e fino al 15) verranno messi a concorso nel format pensato per artisti under 30, ideato lo scorso anno, e intitolato MittelYoung.

Ma su questo particolare episodio tornerò in un prossimo post. Restate all’erta.