Befana in casa Cupiello

Un po’ per colpa mia, un po’ per merito loro, Natale in casa Cupiello, prodotto da Interno 5 e Teatri Associati di Napoli, conquista in questi giorni il premio di spettacolo più inconsueto a cavallo del cambio dell’anno. L’ho visto al Teatro Bellini nel giorno della Befana.

Luca Saccoia in Natale in Casa Cupiello - De filippo- ph Anna Camerlingo
ph Anna Camerlingo (anche le seguenti)

La colpa è mia perché a Napoli sono sbarcato con qualche giorno di ritardo e invece di far coincidere la commedia di Eduardo con i tre giorni di Natale, come la tradizione vorrebbe, me la sono vista nel pomeriggio dell’Epifania.

Il merito è loro perché questo classico del teatro napoletano, una volta tanto, non è stato allestito nella chiave di realismo dolceamaro alla quale Eduardo, i suoi figli, i pronipoti, ci hanno abituato. Ma viene affidato tutto a pupazzi. Ai quali dà voce un solo attore, Luca Saccoia.

Luca Saccoia in Natale in casa Cupiello - De Filippo- ph Anna Camerlingo

Luca Cupiello e il tutto esaurito

Due anomalie in una, pertanto, in questa Befana in casa Cupiello, che merita di essere segnalata, non fosse altro perché il Teatro Bellini (dove ha debuttato lo scorso 20 dicembre e andrà in scena fino all’8 gennaio 2023) registra ogni sera il tutto esaurito. Che suggerisce pure l’aggiunta di sedie ai lati della platea, per esaudire tutte le richieste.

La ragione è nella originalità dell’allestimento, che allontana la commedia dal registro basso-borghese e novecentesco dentro il quale Luca Cupiello e suoi famigliari erano nati (la commedia risale addirittura al 1931, e festeggia quindi adesso novant’anni di rappresentazioni).

Grazie invece alla scelta delle figuresupermarionette le chiamava Edward Gordon Craig – dà a quei personaggi la parvenza di creature che si elevano oltre la Storia, eroi di un canone universale, quali potrebbero essere per esempio Ulisse, don Chisciotte, Padre Ubu… Ai quali il teatro delle figure spesso si è interessato.

Fisse nelle espressioni del volto, astratte da ciò che è inesorabilmente umano, troppo umano, aliene alle emozioni e alla soggettività, siano pupazzi, fantocci, marionette, burattini… le figure sono essenze teatrali senza età né tempo. Divinità.

Natale in casa Cupiello - De Filippo - regia Lello Serrao - ph Anna Camerlingo

Sulle proprie spalle

Lo spettacolo, diretto da Lello Serao, gioca inoltre sul filo del virtuosismo. La famiglia Cupiello è in questo caso affidata alla voce e alla presenza di colui che, si potrebbe dire, sostiene tutta l’opera sulle proprie spalle.

Il canto, le voci, la manipolazione a vista dei pupazzi, i primi piani in ribalta, si devono tutti a Luca Saccoia (che assieme Vincenzo Ambrosino ha ideato il progetto). Dietro a lui, comunque, nel buio di un meccanismo scenico animato con indubbia perizia, ci sono almeno sei abili movimentatori. Vestiti tutti di nero, per mimetizzarsi con lo sfondo, mentre fanno vivere sul palco i fantocci ideati e costruiti da Tiziano Fario.

La vicenda della famiglia Cupiello, suppongo, la conoscete. Le storiche edizioni televisive (1962 e 1977) interpretate dallo stesso Eduardo e il loro incipit promosso a icona (Lucariè, Lucariè, scètate, songh’ ‘e nnove…), ma anche una più recente versione con Sergio Castellitto (2020), hanno fatto di Natale in casa Cupiello uno dei classici della tv in tempo di festa. E non occorre dunque rammentare la vicenda.

Natale in Casa Cupiello - De Filippo - regia Lello Serrao - ph Anna Camerlingo

La cena della vigilia

Si dovrà invece dire che, ogni sera al Bellini, nella sala piccola, a strappare a cascate gli applausi è proprio il secondo atto. 

Luca Saccoia in Natale in Casa Cupiello - De filippo- ph Anna Camerlingo

Quello che trasforma la già nervosa cena della vigilia di Natale in un dramma della gelosia, con il suo sottofinale di re magi, bengala scintillanti e canto natalizio (Tu scendi dalle stelle, o mia Concetta, e io t’aggiu portato questa burzetta) che è un topic del canone teatrale italiano, non solo natalizio.

Tant’è vero che fa piacere assistervi anche nel giorno della Befana.

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NATALE IN CASA CUPIELLO

spettacolo per attore cum figuris
di Eduardo De Filippo
da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia
con Luca Saccoia 
regia Lello Serao
spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario
manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Irene Vecchia
costumi Federica del Gaudio 
musiche originali Luca Toller
fotografie di Anna Camerlingo
un progetto a cura di Interno 5 e Teatri Associati di Napoli
in coproduzione con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellinicon il sostegno della Fondazione De Filippo per i 90 anni di Natale in casa Cupiello

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il celebre finale del secondo atto, nella versione televisiva 1977 con Eduardo De Filippo (e Luca De Filippo, Gino Maringola, Pupella Maggio)

Premio Rete Critica 2022. Il momento magico.

Le 23.59 di questa sera sono il termine ultimo per votare. Con le loro preferenze, le testate che aderiscono a Rete Critica decidono oggi quali saranno gli artisti, le compagnie, i progetti che tra qualche mese, al Teatro Bellini a Napoli, concorreranno, da finalisti, all’assegnazione del Premio Rete Critica 2022.

I selezionati Premio Rete Critica 2022

Undicesima edizione

Di Rete Critica ho già parlato altre volte su QuanteScene! Anche perché QuanteScene! fa parte di Rete Critica. Che è un gruppo informale (parecchio informale) di persone che scrivono online, sulle quelle testate e quei blog che negli ultimi 20 hanno trasformato il modo di pensare il teatro. Il digitale modifica il pensiero. Il pensare modifica lo scrivere. La scrittura sul teatro modifica il teatro. A cascata.

Da più di dieci dieci anni, Rete Critica incarna questa trasformazione, e prova a raccontarla, attraverso la scrittura, e non solo. Anche con il suo Premio, che ogni anno, alla fine dell’autunno, ridisegna il panorama annuale del teatro più interessante, e indica, nel corso di una discussione collettiva, anch’essa parecchio informale, il nome di un artista, di una compagnia, di un progetto che, per quell’anno, sembra o sembrano, rappresentare una tensione al nuovo, ricercata e espressa nel territorio del teatro italiano.

Un territorio mobile

O fluttuante se preferite. Fatto di formazioni in crescita, compagnie che hanno investito su se stesse e ce l’hanno fatta, artisti solitari che ci provano, esordienti e generosi tentativi di esserci, magari qualche affondamento. Un mondo comunque da osservare e da valorizzare.

Con un lavoro attento, spesso molto accurato, le testate di Rete Critica si sono date da fare in questi mesi. Dopo incontri (quello avvenuto a luglio al Mittelfest di Cividale, per esempio), dopo discussioni (su Whatsapp, ma anche dal vivo), dopo segnalazioni, proposte e ripensamenti, insieme, sono arrivate a disegnare il panorama teatrale di quest’anno. Parziale, ovviamente, come parziale è ogni sguardo. Particolare, perché ogni scelta, in ogni testa, è il frutto di una diversa enciclopedia. Interessante, perché il nuovo potrà anche essere fragile, ma non è mai banale.

Insomma, abbiamo fatto un bel lavoro di esplorazione, e ora ci rimbocchiamo le maniche per mostrarvelo.

anticipazioni dal Premio Rete Critica 2022

Motivi e scelte

In questa tabella trovate le scelte fatte da ogni testata e le motivazioni che hanno portato a quelle preferenze. Tutti gli artisti e i gruppi che hanno ottenuto due preferenze sono passati alla seconda fase, quella della selezione.

I selezionati, i preferiti – chiamiamoli così – cioè quelli con almeno due segnalazioni, sono i seguenti (in ordine alfabetico).

Seconda fase
Premio Rete Critica 2022

Carrozzerie N.O.T

Chille de Balanza

Collettivo MINE

Collettivo Onar

Compagnia Fettarappa/Guerrieri

Controcanto Collettivo

Dance Well – movement research for Parkinson

Malmadur

Nessuno Resti Fuori Festival

Spettatoreprofessionista

Teatro 19

Teatro dei Borgia

Tovaglia a Quadri

A questo punto, tra questi tredici, bisogna andare a scegliere i tre che arriveranno alla finale del 5 e 6 novembre, a Napoli. 

Ecco perché oggi, adesso, le poche ore che ci separano dalle 23.59, sono il momento magico. Quello in cui si forma la rosa – voi la chiamate short list? – dei finalisti. 

Li incontreremo, tutti e tre, al Teatro Bellini, che quest’anno ospita il Premio. E discutendo, nella seconda serata, decideremo chi sarà il vincitore 2022.

Il tempo stringe

Il momento è magico proprio per questo: il tempo stringe, la short list pure, e l’appuntamento finale si avvicina. Se coinvolge magari anche voi, o vi appassiona, o semplicemente vi interessa, sappiate che QuanteScene! starà sul pezzo – piace tanto questa espressione ai giornalisti – e vi racconterà sviluppi e esiti del Premio Rete Critica 2022.

Appuntamento ai prossimi post.