
Quattro anni fa, nell’aprile del 2017, cominciavo a pubblicare notizie su questo blog, che avevo deciso di intitolare QuanteScene!
Adesso, aprile 2021, gli Analytics (avete presente?) di QuanteScene! mi dicono che 45mila diverse persone sono approdate, da allora, su almeno uno di questi articoli.
Stimolanti sono anche le performance dei miei lettori. Percentuali come la frequenza di rimbalzo e la durata sessione media, che solo gli espertissimi sanno cosa sono.

Ora: io so di milioni di visualizzazioni per alcuni video su YouTube, so di centinaia di migliaia di follower di certi siti. Non sono i risultati che mi proponevo. Tanto più con un blog di nicchia, un blog di cose che succedono nei teatri, che è modellato sui miei interessi, gli stessi che condivido con abbastanza poche persone.
Eppure, 45mila lettori… che sono poi gli abitanti di Mantova, più o meno, oppure di Lodi, di Frosinone. Un blog di provincia, insomma.
Mi fa però impressione sapere che tra questi 45mila ce ne sono alcuni che stanno in Etiopia, in Nigeria, nello Sri Lanka, o in Madagascar (questo almeno sostengono gli Analytics). Saranno pochi, pochissimi, magari uno solo. Però mi chiedo, e non so rispondere: ma quell’etiope, quella etiope, come mai saranno finiti qua, tra queste cose che succedono nei teatri italiani?
Questo è uno degli articoli più letti del blog, un’intervista a Ascanio Celestini, datata gennaio 2020.
Questo è il link al primo post di QuanteScene!
Questa infine è l’immagine che da quattro anni accompagna QuanteScene! È la foto scattata da Marcello Norberth alla prima scena di La vita è sogno di Calderon/Ronconi, Piccolo Teatro di Milano, gennaio 2000.
