Inevitabile: il festival più under 30 d’Europa incontra Rete Critica

Forse davvero è il più young d’Europa. Del resto, giovane mi sento anch’io. Nonostante i numeri.

In realtà Mittelyoung, cioè l’anticipo generazionale del più maturo Mittelfest (quest’anno alla 32esima edizione, a Cividale del Friuli), i numeri li tratta bene. E anche le lingue. Terza edizione, 169 candidature da 22 Paesi europei diversi, 9 spettacoli selezionati da un panel internazionale di 41 osservatori. Doverosamente under 30.

Numeri e lingue

La macchina organizzativa e artistica si è avviata questo inverno. Una chiamata rivolta a tutta l’Europa ha mobilitato 169 concorrenti. Tra questi, una giuria internazionale formata da una quarantina di giovani specialisti, i curatores, ha selezionato 9 spettacoli. Sono allestimenti di teatro, di danza, di musica e di circo, individuati seguendo anche il tema che si è dato quest’anno Mittelfest: Inevitabile.

Adesso, a partire da giovedì 18 maggio in Slovenia a Nova Gorica (prossima capitale europea della Cultura nel 2025, assieme a Gorizia) e poi venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 maggio in Italia a Cividale del Friuli, Mittelyoung condividerà per il terzo anno consecutivo le sue scoperte. 

Nove, i selezionati

Scoperte che potete conoscere in anticipo scorrendo il programma della manifestazione (lo si può sfogliare qui, compresi i teaser e un sacco di altre notizie.)

Per fare un esempio: Quieto parado dell’italiano Pietro Barilli (nel filmato qui sotto), è il primo degli appuntamenti, previsto appunto venerdì 18 (durata 35 minuti) al SNG di Nova Gorica .

Dopo ogni spettacolo, gli artisti incontreranno il pubblico. A Cividale, il punto di incontro per queste vivaci chiacchierate multilingue sarà il cortile del bar Da Giordano.

Tra i nove spettacoli del cartellone Mittelyoung e dopo le necessarie riflessioni, i curatores ne sceglieranno tre, che saranno poi presenti del cartellone principale di Mittelfest (previsto tra il 22 e il 30 luglio 2023).

Una mappa della next generation

La cosa che mi fa piacere è che anche quest’anno si rinnova la partnership tra Mittelfest e Rete Critica. Il gruppo che riunisce testate, siti, portali e blog di cultura teatrale online, già lo scorso anno aveva lanciato la sua proposta. Condividere con il “festival più under 30 di Europa” una delle proprie missioni: l’esplorazione e la mappatura del territorio teatrale italiano.

Con il compito di portare alla luce quegli artisti, quelle compagnie, quegli eventi che per diverse ragioni (collocazione geografica, fondazione recente, acerbità organizzativa, ridotto budget di comunicazione, ecc..) non hanno ancora una visibilità sufficiente. Però meritano di essere conosciuti.

Carla Vukmirovic  Piango in lingua originale - Mittelyoung 2023
Carla Vukmirovic è tra le nove proposte di Mittelyoung con Piango in lingua originale

Così anche nel 2023, durante Mittelyoung, alcuni membri di Rete Critica si faranno garanti di questi artisti, poco visibili ancora, e con l’aiuto di documenti video preparati per l’occasione, li porteranno all’attenzione di giornalisti e operatori interessanti alla next generation

Intitolato Panorami teatrali, l’incontro si svolgerà tra le 13.00 e le 17.00 di sabato 20 maggio (per aderire, scrivere a questo link).

Lavish Trio - What if... - Mittelyoung 2023
Lavish Trio è tra le nove proposte di Mittelyoung con What if…

Dodici, da scoprire

Dodici sono le esperienze che verranno presentate in Panorami teatrali. Per ognuna, qui sotto è possibile seguire il link che vi porta alla loro pagina.

L’attrice Chiara Verzola, il Teatro della Contraddizione di Milano, le compagnie Teatro delle Bambole di Bari, Farmacia Zooè di Mestre, La Fabbrica dello Zucchero di Rovigo, ArtiFragili di Trieste, QuattroxQuattro, Domesticaalchimia e Usine Baug tutti e tre di Milano.

Infine tre festival: Ragazzi Medfest di Reggio Calabria, Gea – Gioiosa et amorosa di Treviso, e BTTF Festival che si svolge al Quartiere Adriano a Milano.

Come ho fatto lo scorso anno, nei prossimi giorni QuanteScene! seguirà Mittelyoung e l’attività di Rete Critica. E naturalmente vi terrà informati.

Breaking news. La volata finale del Premio Rete Critica 2021

Due giornate di visioni e di lavoro comune. Fino alla volata conclusiva, di pochi minuti fa. Padova e Il Teatro Stabile del Veneto hanno ospitato venerdì 3 e sabato 4 dicembre la finale del Premio Rete Critica 2021

Rete Critica 2021 - Gli incontri

Un percorso avviato nei primi mesi dell’anno, con le candidature e le selezioni degli artisti e dei gruppi che, anche nel periodo più difficile della pandemia 2020-2021, hanno continuato a pensare e a produrre teatro. Gente di spettacolo con il gene della resilienza. Antifragili, si dice oggi. Gente che progetta il futuro del teatro.

I quattro progetti finalisti

Nella sessione conclusiva, ospitata al Teatro Verdi a Padova, e di nuovo in presenza dopo un anno di SDAD (Scarso il Divertimento A Distanza), erano quattro i progetti finalisti:

Il Labirinto, spettacolo post-teatrale in realtà virtuale ideato e realizzato dal Teatro dell’Argine. Quattordici storie di adolescenza, inserite in un game interattivo pensato come spin off del progetto di cittadinanza attiva Politico Poetico;

Gli altri, indagine sui nuovissini mostri, scritta da Nicola Borghesi e Riccardo Tabilio per Kepler-452. Il tentativo di capire i meccanismi con cui, sulle piattaforme social e anche nella vita reale, si costruiscono le figure degli hater e le reazioni d’odio;

I promessi sposi, rivisitazione che i toscani Kanterstrasse hanno allestito in stile graphic novel del romanzo che ha modellato la coscienza letteraria di molte generazioni, e che può essere riattivato attraverso nuove sintonie generazionali;

– Residenze digitali, un progetto realizzato dal Centro per le Residenze della Toscana con l’intento di stimolare gli artisti delle performig arts all’esplorazione dello spazio digitale, una diversa declinazione insomma della loro ricera autoriale.

Ciascun progetto si è poi ampliato, nel corso delle due giornate, grazie a conversazioni e incontri sviluppati dopo le presentazioni.

L’esito

Alla fine di questo lavoro di visibilità aperto al pubblico, nel pomeriggio di sabato, davanti a un tavolo di panno rosso, si è riunita la giuria di Rete Critica 2021, il gruppo di giornalisti e youtuber che raccoglie i rappresentanti delle maggiori testate teatrali attive nel web.

Rete Critica 2021 - La giuria
(grazie alla signora delle pulizie che ha scattato questa bella foto)

Il vincitore di Rete Critica 2021

La discussione – direi parecchio animata – ha portato infine a maggioranza alla scelta conclusiva.

Il Premio Rete Critica 2021 va a :

Il Labirinto, spettacolo post-teatrale in realtà virtuale ideato e realizzato dal Teatro dell’Argine.

con la seguente motivazione:
Per la capacità di creare una rete organizzativa e un percorso complesso e ad ampio raggio, in comunicazione e collaborazione con le istituzioni pubbliche, che fa del teatro (e delle sue possibi trasformazioni digitali) uno strumento politico e sociale in grado di intervenire nel tessuto cittadino; con uno specifico evidente in uno dei più fragili momenti della vita, l’adolescenza“.

Vanno anche a tutti gli altri finalisti la stima e i complimenti di noi giurati, e di Rete Critica 2021 in tutte le sue componenti.

Qui sotto il video-doc di Politico Poetico, progetto del Teatro dell’Argine :

Breaking news 1. I premi di Rete Critica 2019

Percorso artistico

L’uomo che cammina di Dom vince l’edizione 2019 dei Premi Rete Critica, nella categoria PERCORSO ARTISTICO.

Ideazione, drammaturgia e regia DOM- / Leonardo Delogu, Valerio Sirna, produzione Teatro Stabile dell’Umbria ,organizzazione e guida Francesca Agabiti, liberamente ispirato all’omonimo fumetto di Jiro Taniguchi.

Segui il link a DOM,

Progettazione organizzativa

Per la categoria PROGETTO ORGANIZZATIVO la scelta della giuria ha premiato Moby Dick – Teatro dei Venti.

Ideazione e regia Stefano Tè, adattamento drammaturgico Giulio Sonno. Ideazione allestimento scenico Stefano Tè e Dino Serra; progettazione e realizzazione Dino Serra e Massimo Zanelli. Con Oksana Casolari, Marco Cupellari, Daniele De Blasis, Alfonso Domínguez Escribano, Federico Faggioni, Talita Ferri, Alessio Boni, Francesca Figini, Davide Filippi, Hannes Langanky, Giovanni Maia, Alberto Martinez, Amalia Ruocco, Antonio Santangelo, Mersia Valente, Elisa Vignolo.
Una produzione Teatro dei Venti, in co-produzione con Klaipeda Sea Festival (Lituania), con il sostegno della Regione Emilia Romagna, del Comune di Modena e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il contributo del Comune di Dolo (VE) in collaborazione con l’Associazione Echidna.

Segui il link al Teatro dei Venti.

Strategia comunicativa

Per la categoria STRATEGIE DI COMUNICAZIONE, la vittoria è invece andata a Fattoria Vittadini.

In particolare per il Festival del silenzio, piattaforma aperta all’accessibilità e alla inclusione.

Segui il link a Fattoria Vittadini.

La sindrome di dicembre. Cento Babbi Natale per il teatro

Nomination, premi, finalisti, vincitori, giurie, regolamenti. Nelle due settimane che precedono le festività di dicembre, si concentrano gli appuntamenti che mettono in riga il teatro italiano. È la sindrome di Babbo Natale, che premia chi è più bravo. 

Premio Rete Critica 2019
Dicembre 2018, i vincitori della ottava edizione di Rete Critica

Bravo – a teatro – è una qualifica difficile da definire. Bravo è il risultato di valutazione complessa.

Bravo come. Bravo perché. Bravo da quando. 

Sulle scene italiane non mancano bravi attori. E brave attrici. Bravi regist*. Anche organizzatori e organizzatrici brav*. Per fortuna premi e menzioni abbondano, e se si è davvero bravi, in qualsiasi senso, un riconoscimento prima o poi lo si conquista. 

Rete Critica 2019

Fin da ieri pomeriggio, 6 dicembre, Rete Critica ha fatto da apripista. A Padova, al Teatro Verdi, complice lo Stabile del Veneto, il think-tank che raccoglie le principali testate online, riviste blog e webzine che trovano spazio nel web, ha incontrato i candidati ai tre premi previsti dal regolamento di Rete Critica: miglior percorso artistico, miglior progetto organizzativo, migliore strategia comunicativa

Premio Rete Critica 2019
Lorenzo Donati presenta l’edizione 2019 di Rete Critica

Costruita in nove anni di dibattito interno e da un’affilata selezione di vincitori, l’identità di Rete Critica è abbastanza chiara: individuare ciò che nasce e si sta muovendo sulle frontiere avanzate della scena, rendere visibile il nuovo, riconoscere credito ad artisti singoli e compagnie che elaborano idee, progetti, spettacoli, eventi, evitando le formule consolidate, lontani dalla comfort zone che garantisce l’attenzione di chi programma e quindi degli spettatori. 

Cacciatrici di talenti, buona parte delle 33 testate online di Rete Critica hanno continuato questa mattina il lavoro di valutazione. Davanti a loro, a presentare i propri progetti e gli spettacoli, i 10 finalisti delle 3 categorie. 

Percorso artistico o di compagnia
Davide Enia – L’Abisso
Silvia Gribaudi – Graces e Humana Vergogna
Dom – L’uomo che cammina
Il Mulino di Amleto – Platonov

Progetto organizzativo (Premio Sandra Angelini)
Teatro dei Venti – Moby Dick
Mutaverso Teatro – Erre Teatro
Festival Testimonianze Ricerca Azioni – Teatro Akropolis

Strategie comunicative
Fattoria Vittadini
Spettatore Professionista – Stefano Romagnoli
Compagnia Frosini / Timpano 

Dopo la discussione plenaria, a cavallo tra voti off-line e voti on-line – è il bello di chi abita le zone di transizione – questa sera, sabato 7, si conosceranno i risultati di questa nona edizione di Rete Critica.

Tuttoteatro.com 2019

Diversa è l’identità del Premio Tuttoteatro.com, edizione numero tredici, che fa tappa finale questo pomeriggio al Teatro India a Roma. È una giuria più ristretta, sei osservatori specializzati, quasi tutti con una militanza lunga nel campo della critica, quella che andrà scegliere, domani sera, 8 dicembre, il vincitore di un premio che riconosce 6.000 euro di incentivo alla realizzazione a un progetto inedito e mai rappresentato, scelto tra un centinaio di candidature. Una prima fase di selezione è avvenuta sulla base di elaborati cartacei e dei video pervenuti. Un secondo appuntamento al teatro Petrolini di Ronciglione (Roma), lo scorso novembre, ha verificato l’avanzamento in scena dei 19 progetti semifinalisti, e adesso nella due-giorni al Teatro India, si sviluppa la galleria delle 7 compagnie finaliste che presenteranno ciascuna uno studio scenico di una ventina di minuti e si contenderanno il titolo di vincitore, assieme all’assegno che lo nobilita anche economicamente.

I finalisti del Tuttoteatro.com 2019
La vacca – Beat Teatro (Napoli)
Pupitingè – Bifano-Campisi-di Mauro (Napoli)
F-Aìda. Eppue cantava ancora – Mana Chuma Teatro (Reggio Calabria)
Biografia dell’inquietudine – Lisa-Imprenditori di sogni (Roma)
Life – Emiliano Brioschi-Cinzia Spanò (Milano)
La luce delle parole – C.t.l. Lab/Marco Lungo (Latina)
Luca 4,24 – Sesti-Maiotti (Cannara PG)

Locandina Tuttoteatro.com 2019

Al Tuttoteatro.com, dedicato alla memoria di un collega critico teatrale, Dante Cappelletti, si affianca da oramai sei edizioni il Premio Nicolini (Renato Nicolini aveva fatto parte della giuria fino al momento della scomparsa ). Quest’anno il Nicolini premierà Mimmo Borrelli per il suo Efestoval, riconoscimento che va a personalità “che si siano distinte nella progettazione, nella cura e nel sostegno delle attività culturali e artistiche, esprimendo col loro operare un rinnovamento delle dinamiche relazionali e della stessa politica culturale”. Così recita il regolamento.

Al termine della serata di domani, 8 dicembre, in cui si vedrà realizzato, in prima nazionale, lo spettacolo che aveva ottenuto il Tuttoteatro.com 2017 (La Regina Coeli di Carolina Balucani e Matteo Svolacchia), la giuria annuncerà il vincitore 2019.

Giovani realtà del teatro 2019

Caratteristiche simili ha il Premio Giovani realtà del teatro, previsto a Udine la prossima domenica, il 15 dicembre, e organizzato dall’Accademia “Nico Pepe”. Anche qui, con il limite dell’under 35, una ventina di studi, trailer e monologhi si alterneranno in uno spazio storico dell’Accademia, il seicentesco oratorio del Cristo, dalle 10.00 del mattino fino al tardo pomeriggio. A differenziare il Premio udinese è la varietà delle giurie, esattamente 5, che si suddivideranno un montepremi di oltre 6.000 euro e un periodo di residenza multidisciplinare. Giuria artistica, giuria dei giornalisti, giuria dei docenti della “Nico Pepe”, giuria degli allievi e giuria del pubblico, individueranno i vincitori, seguendo propri specifici criteri.

Locandina Giovani realtà del teatro 2019

Premi Ubu 2019

Immediatamente a ruota, lunedì 16 dicembre, al Teatro Studio Mariangela Melato di Milano, la terza sala del Piccolo, ecco la serata dei Premi Ubu.

Tra i tanti eventi della sindrome di dicembre è il più longevo: 38 edizioni da quando la voce di Nunzio Filogamo, nel 1978, annunciò ai cari amici vicini e lontani i vincitori di quella prima edizione, collegata alla pubblicazione del primo Patalogo.

Locandina Premi Ubu 2019

In un precedente post ho già elencato le quindici nomination, tra le quali si vedranno spiccare il volo “i migliori del 2019” (così li definisce il regolamento dell’Ubu). La Milano prenatalizia renderà come sempre la cosa assai mondana. 

E se non foste per caso a Milano, una diretta radio all’interno di Radio Tre Suite, contornata dai mitici gruppi di ascolto Ubu, sparsi nella penisola, manterrà alta la tensione, fino al momento in cui a tarda ora, si proclamerà lo spettacolo dell’anno.

Ho fatto due conti e verificato che – membri delle diverse giurie – siamo più o meno in cento. Cento Babbi Natale del teatro. Che non si occupano di panettoni.

Dove sventola la bandiera dell’innovazione?

Sarà che Natale è prossimo, sarà che vien voglia di far luccicare qualcosa. Insomma, il calendario del teatro si appresta ad accendere tutte insieme le luci dei Premi. In una manciata di giorni, nell’arco breve di due settimane, se ne possono contare sei o sette. Perché almeno alla fine dell’anno, chi fa il mestiere del teatro – che non dà tutte quelle soddisfazioni che ci immaginiamo – un regalo, la speranza di un premio, se lo merita. Meglio ancora se ha qualcosa di nuovo da dire.

Ubu Re con la regia di Jernei Lorenci al Premio Europa per il Teatro 2017
Ubu Re, regia di Jernej Lorenci, uno dei vincitori del Premio Europa per il Teatro 2017  (** vedi alla fine del post).

Tra festival e premi, il cambio di passo

Se l’estate è tempo di Festival, l’inverno si tiene stretti i Premi. Fino alla fine dello scorso secolo, erano i Festival a tenere alta la bandiera dell’innovazione. Con i grandi appuntamenti che avevano segnato le geografie del teatro, all’estero quanto in Italia. Da Avignone a Belgrado. Da Edimburgo a Berlino. E da noi, dando lustro a località di provincia, Santarcangelo, Polverigi, Cividale, le colline torinesi. Gloria dell’altro secolo, comunque.

Il gioco delle correnti, il ridursi degli apporti istituzionali (“signori miei, non ci sono più gli assessori di una volta”), la frammentazione del processo che porta all’allestimento di uno spettacolo, il cambio dei formati comunicativi, tutto ciò ha fatto sì che le bandiere dell’innovazione cominciassero a sventolare sempre più spesso sul terreno dei Premi.

Non è più il Festival, oggi, a segnalare il nuovo, l’evoluzione dei linguaggi, l’apparizione di fenomeni interessanti. Un Premio fa con maggiore agilità e tempestività. Anche perché i festival costano molto più. E perché la macchina organizzativa e comunicativa di un festival è più inerziale e pesante. Ci sono festival che non sono affatto, come vorrebbe il nome, una festa. Ci sono festival che durano settimane, mesi. Cento giorni nel caso più estremo.

Roma Armee, regia di Yael Ronen, presentato al Premio Europa per il Teatro
Roma Armee, regia di Yael Ronen, presentato al Premio Europa per il Teatro

Non è l’Iva, ma è un valore aggiunto

La leggerezza dei Premi è invece il loro valore aggiunto. Scatenano l’adrenalina che, assieme alla speranza, è il motore del concorso. Esplodono nell’euforia di una vittoria. Nel brindisi che alla fine contagia tutti, crescono i germi della rivincita, perché anche chi non ha vinto sa che potrà giocare le proprie carte alla prossima competizione. Si avvicendano con rapidità, i Premi.

Ne ho contati sei o sette, in queste corte giornate di dicembre. Ad alcuni ho partecipato in veste di giurato, di altri mi sto godendo lo svolgimento. Ve li elenco, con la promessa di tenervi informati su come andrà poi a finire.

The Virgin Suicides, regia di Susanne Kennedy, presentato al Premio Europa per il Teatro
The Virgin Suicides, regia di Susanne Kennedy, presentato al Premio Europa per il Teatro

Andar per Premi

È prossima al botto annuale la serata dei Premi Ubu, forti di quaranta edizioni, eredi di una lungimirante idea anni ’70 di Franco Quadri. Sabato 16 dicembre a Milano, dal vivo (al Teatro Studio Melato), ma anche in diretta radiofonica (su RadioTre nella trasmissione Piazza Verdi, ore 15) l’Ubu farà esplodere i suoi riconoscimenti 2017: una decina di diverse categorie, e alcuni premi speciali (qui il programma della serata).

È in corso di svolgimento e durerà fino a domenica 17, a Roma, l’internazionalissimo Premio Europa per il Teatro. Dopo dopo qualche anno di sospensione (“non ci sono più i mecenati di una volta”) ed edizioni sparse per mezzo continente, si posiziona nella capitale, tra Teatro Argentina, Palazzo Venezia, Teatro Palladium, tentando una ricognizione il più allargata possibile, soprattutto nei confronti della regia in questa complicata Europa odierna (qui il programma delle sei giornate ).

Ha le caratteristiche di un Premio,anche l’Italian and American Playwrights Project. Ideato due anni fa da Valeria Orani , con le associazioni Umanism e 369 Gradi e con un partner statunitense, il Martin E. Segal Theatre Center, il progetto mette in contatto e a concorso drammaturghi italiani e americani, promuove la bisrattata arte della traduzione teatrale e si propone di sviluppare progetti di produzione di qua e di là dell’Atlantico. Oggi, giovedì 14 (il programma della serata al teatro Vascello), le drammaturghe statunitensi selezionate, saranno a Roma, per presentare i loro testi. Allo stesso modo, sono stati presentati a New York, quattro testi italiani.

L’ANCT (l’Associazione nazionale dei critici di teatro, clicca per il sito) ha reso proprio l’altro ieri note le motivazioni delle proprie scelte, mentre i giurati di Rete Critica sono in subbuglio, dopo la finale del Premio omonimo, ospitata la settimana scorsa a Padova dal Teatro Stabile del Veneto (qui i vincitori 2017) . Giocato davvero sul filo di lana di una manciata di voti, il verdetto finale ha suscitato un po’ di malumori, che riversati negli spazi infiammabili di Internet, facilmente si accendono.

Non è passato poi troppo tempo dalla giornata di novembre in cui il Premio Giovani Realtà del Teatro, ha esaminato a Udine presso l’Accademia Nico Pepe, 23 progetti di giovani compagnie e attori under 35, ben decisi a conquistarsi il riconoscimento per un lavoro che sia inedito (in un articolo di Andrea Porcheddu, il resoconto sui vincitori). Con una formula simile – la presentazione di studio scenico di una ventina di minuti che dimostri la buona qualità delle proprie idee – altri concorrenti puntano alla vittoria nel Premio Tuttoteatro.com / Dante Cappelletti che troverà spazio a Roma al Teatro India, lunedì 18 e martedì 19 (qui il programma delle due giornate). Alla finale sono arrivati in nove, ma le candidature pervenute appena uscito il bando si sono attestate sui 120 progetti.

Insomma, stay tuned, perché gli esiti non si faranno attendere.

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(**) La morte, inaspettata, a 49 anni, del protagonista di Ubu ReJernej Šugman, ha costretto la compagnia a cancellare lo spettacolo previsto la sera del 15 dicembre a Roma nell’ambito del Premio Europa per il Teatro.